Coronavirus, G7 pronto a stimoli. La Fed taglia i tassi di mezzo punto

I principali Paesi industriali non escludono di intervenire con "misure fiscali" di stimolo

Foto Palazzo Chigi / Filippo Attili / LaPresse

MILANO – Il G7 è pronto ad agire per evitare che l’economia globale sia affossata dall’emergenza coronavirus e la prima ad agire è la Federal Reserve statunitense. Che, a sorpresa, decide di tagliare il costo del denaro come non di vedeva dal 2008, nel pieno della crisi finanziaria. Riunito in teleconferenza, il G7 finanziario, che include ministri delle Finanze e banchieri centrali di Stati Uniti, Giappone, Germania, Gran Bretagna, Francia, Italia e Canada, si è impegnato a “tutti gli strumenti appropriati” per salvaguardare la crescita.

Le possibili misure fiscali

I principali Paesi industriali non escludono di intervenire con “misure fiscali” di stimolo. Il G7 ha rilasciato dichiarazioni simili durante periodi di turbolenze eccezionali del mercato, come in occasione degli attacchi terroristici dell’11 settembre 2001. D’altra parte, la scorsa settimana il Dow è precipitato del 14% dai massimi recenti, chiudendo la sua settimana peggiore dalla crisi finanziaria globale del 2008.

La riunione del G7

La riunione del G7 finanziario è stata guidata dal segretario al Tesoro degli Stati Uniti, Steven Mnuchin, e dal presidente della Federal Reserve, Jerome Powell. Che annuncia poco dopo una decisione clamorosa. La Fed, infatti, procede al maggiore taglio dei tassi dal 2008, per compensare l’impatto del Covid-19. Il tasso chiave si posiziona quindi tra l’1% e l’1,25% dalla precedente forbice tra l’1,5% e l’1,75%. Powell dichiara che il coronavirus “pone rischi in evoluzione per l’attività economica” globale e negli Stati Uniti. E che la Banca centrale statunitense sta “monitorando attentamente gli sviluppi”.

La linea del presidente Trump

Il commento del presidente Usa, Donald Trump, che ha più volte attaccato una Fed da lui ritenuta troppo prudente sui tassi, non si lascia attendere. La Federal Reserve, dichiara l’inquilino della Casa Bianca, “deve ulteriormente allentare la stretta monetaria” per “allinearsi con gli altri paesi concorrenti”. Un approccio, quello di Trump, non proprio aperto alla collaborazione multilaterale. Powell, in ogni caso, sgombera il campo dai fraintendimenti e allontana le pressioni del presidente Usa.

“È importante che le persone comprendano che le nostre decisioni sono prive di considerazioni politiche”. Lo afferma il numero uno della Fed, che aggiunge che la Banca centrale “agirà in modo appropriato per sostenere l’economia”. Infatti, avverte Powell, “ciò che è cambiato dalla scorsa settimana è la rapida diffusione della malattia e il rischio per l’economia”, e questa crisi “non è chiaro quanto durerà”.

(AWE/LaPresse/di Lorenzo Allegrini)

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