L’Anci incontra Conte per la Fase 2. I sindaci: “Non lasciateci indietro”

“Oggi, confermando la nostra leale collaborazione - si legge nella nota dei sindaci - rivendichiamo alcune misure che riteniamo indispensabili per avviare la fase due, per una ripartenza vera, che non lasci indietro nessuno”

Foto Filippo Attili/Palazzo Chigi/LaPresse 22-02-2020 Roma, Italia PoliticaCoronavirus, Giuseppe Conte al cdm straordinario alla protezione civile di RomaDISTRIBUTION FREE OF CHARGE - NOT FOR SALE - Obbligatorio citare la fonte LaPresse/Palazzo Chigi/Filippo Attili

ROMA – L’Anci incontra Conte per la Fase 2 con un unico obiettivo: non sentirsi messi da parte del governo in una fase così delicata come questa.

La lettera indirizzata al premier Conte è firmata a nome di tutti i primi cittadini e dai sindaci dei Comuni capoluogo di città metropolitana. All’incontro previsto il collegamento del presidente dell’Anci, Antonio Decaro nonché sindaco Bari, di Virginia Raggi, sindaca Roma, di Roberto Pella, sindaco Valdengo in provincia di Biella, in rappresentanza dei Comuni minori. Il premier incontrerà anche maggioranza e Regioni.

La richiesta dei sindaci

“Oggi, confermando la nostra leale collaborazione – si legge nella nota – rivendichiamo alcune misure che riteniamo indispensabili per avviare la fase due, per una ripartenza vera, che non lasci indietro nessuno. Noi sindaci, fin dall’inizio di questa emergenza, abbiamo garantito collaborazione al Governo con senso di responsabilità e in un sincero spirito di solidarietà tra istituzioni, che riteniamo doveroso. E lo facciamo con la nostra abituale concretezza”.

Le proposte dell’Anci

“Assicurare a Comuni e Città metropolitane risorse congrue per la spesa corrente alla luce della imponente riduzione di gettito fiscale, con particolare riferimento all’azzeramento delle imposte di soggiorno e di occupazione del suolo pubblico e alla forte riduzione della Tari. Poi la richiesta di rifinanziare i cd. buoni spesa già erogati dai Comuni e assegnare ai Sindaci un plafond di risorse per il sostegno al reddito strettamente legato agli effetti sociali ed economici dell’emergenza”.

E l’Anci aggiunge: “Ripartire con gradualità secondo regole certe e chiare e misure attuabili si deve ed è possibile. Servono linee guida nazionali sui vari ambiti e settori. Serve definirle ed avere il tempo congruo per prepararsi. Serve più di tutto massima chiarezza e condivisione fra i vari livelli di governo – Comuni – Regioni – Stato- su chi fa che cosa e con quali risorse. Ripartire con certezze in sicurezza” oltre a chiedere “di migliorare il coordinamento delle misure di sostegno economico per i numerosi settori produttivi colpiti duramente dall’emergenza in modo da assicurare a tutti liquidità in tempi rapidi ed effettivo sostegno con particolare attenzione al settore turistico e balneare”.

Le Province

Le Province chiedono “risorse per un piano di investimenti di 2 miliardi su strade, ponti, gallerie e scuole superiori. Per quanto riguarda la scuola – sottolinea il presidente dell’Upi Michele de Pascalele Province che gestiscono le 7.400 scuole superiori hanno bisogno di indicazioni certe sulle riaperture delle scuole, per potere iniziare subito a riorganizzare gli edifici in linea con le indicazioni anti Covid 19 in modo da poter essere pronti per il nuovo anno scolastico. Ma siamo anche a piena disposizione per trovare soluzioni sia per assicurare ai ragazzi maturandi la possibilità di svolgere le prove orali di persona, sia a ragionare su possibili esigenze immediate”.

Mobilità

Si avvii la mobilità nelle province se “la riapertura solo nell’ambito comunale può essere un limite per chi abita nei piccolissimi comuni – aggiunge De Pascale – L’area territoriale delle Province italiane è più o meno omogenea in tutto il Paese e può essere un utile banco di prova”. Interverranno in rappresentanza dell’Upi il Vice Presidente Vicario Upi Stefano Marcon e il Presidente della Provincia di Salerno Michele Strianese.

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