Coronavirus, Speranza al Senato: “Limitazioni prorogate fino al 13 aprile”. Passeggiate genitore-figlio, scoppia la polemica

Decaro: "Rischiamo di trovare persone per strada in un momento in cui stiamo cercando di contenere il più possibile i contagi"

Foto Roberto Monaldo / LaPresse

ROMA – “Prorogate fino al 13 aprile tutte le misure di limitazione alle attività e agli spostamenti individuali finora adottate”, lo ha detto il ministro della Salute Roberto Speranza nella sua informativa al Senato. E la decisione ha incassato anche l’approvazione del presidente dell’Istituto Superiore di Sanità Silvio Brusaferro: “La guardia deve restare alta”.

La polemica

Ma ad occupare il centro del dibattito c’è anche la nuova circolare emessa dal ministero dell’Interno che dà a un solo genitore la possibilità di passeggiata con proprio figlio minore in spazi aperti monta la polemica: “Rischiamo di trovare persone per strada – spiega il sindaco di Bari e presidente dell’Anci, Antonio Decaro – in un momento in cui stiamo cercando di contenere il più’ possibile perché ci siamo accorti che contenendo, con le restrizioni, stiamo appiattendo quella curva che non sta per fortuna raggiungendo il picco. In questo momento in cui avevamo convinto tutti a stare a casa, avevamo dato una stretta anche sui runner, dare la possibilità ai genitori di poter accompagnare i figli e le persone più anziane fuori casa significa avere un altro allentamento. Non sarà facile convincere le persone a uscire solo se c’è davvero bisogno”.

Patuelli: dare liquidità alle imprese con garanzie Stato

Sicurezza a parte, da gestire c’è anche l’aspetta finanziario, intaccato in modo consistente dal Covid-19. Il presidente dell’ Associazione bancaria italiana (Abi), Antonio Patuelli ha affermato che è “meglio estendere al 100% la garanzia dello Stato ai nuovi finanziamenti alle imprese perchè cambiare le norme sulla concessione dei prestiti bancari solo per l’Italia è complesso”. E aggiunge: “Noi come banche continuiamo a lavorare su un doppio piano: con le norme stringenti nazionali, europee e internazionali frutto di oltre un decennio di crisi finanziaria che hanno ingessato le possibilità delle banche di discrezionalità, e le regole non sono cambiate in questi due mesi”.

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