Covid: dall’11 febbraio via le mascherine all’aperto. Speranza: “Curva piegata grazie ai vaccini”

Politici ed esperti sono concordi nel dire che è il momento di lanciare segnali di fiducia ma allo stesso tempo occorre sempre mantenere un atteggiamento basato sulla prudenza

ROMA – Nella lotta al covid i segnali sono “incoraggianti” e l’Italia è riuscita a piegare la curva “senza misure particolarmente restrittive”. E’ il ministro della Salute, Roberto Speranza, a tracciare lo stato dall’arte della pandemia lungo lo Stivale. Una “fase nuova” che è stata possibile “grazie a una campagna di vaccinazione straordinaria”, aggiunge ancora. Il prossimo passo della ‘road map’ verso la piena convivenza con il covid è relativo all’obbligo di mascherine all’aperto. Salvo colpi di scena già dall’11 febbraio sarà rimosso in tutta Italia, a prescindere dalla fascia di colore nella quale sono a oggi collocate la varie regioni. Ad annunciarlo è il sottosegretario alla Salute, Andrea Costa. “C’è una discussione in atto, ma ho motivi per dire che si andrà in questa direzione” spiega dicendosi “certo” che, alla fine, sarà proprio questa la scelta del governo.

A permetterlo sono i numeri. Nell’ultima settimana la decrescita dei casi è stata circa del 30%. L’ultimo bollettino giornaliero conferma il trend. I nuovi contagi in 24 ore sono stati 41.247 con un tasso di positività in calo al 10,5%. Un dato che, unito a quello sui guariti (123mila) porta il numero degli attualmente positivi al virus in Italia a quota 1.990.701. Era dal 10 gennaio che non si scendeva sotto la soglia psicologica dei 2 milioni. Sostanzialmente stabile la pressione sugli ospedali con +177 ricoveri in area medica e -8 in terapia intensiva mentre resta cospicuo il numero dei decessi, 326 frutto anche di alcuni ricalcoli.

Politici ed esperti sono concordi nel dire che è il momento di lanciare segnali di fiducia ma allo stesso tempo occorre sempre mantenere un atteggiamento basato sulla prudenza. “La situazione sta migliorando, ma non illudiamoci: la pandemia non è finita”, sostiene Walter Ricciardi, consigliere del ministro Roberto Speranza. Un pensiero condiviso anche dal presidente della fondazione Gimbe, Nino Cartabellotta, che invita a “pensare in maniera preventiva a cosa fare in autunno se dovesse esserci una risalita della situazione epidemiologica” ed evitare che il covid possa ancora una volta prendere tutti in contropiede.

(LaPresse)

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