Covid: domani parere Cts. Regioni chiedono stop quarantena per contatti vaccinati

Vanno riviste le norme per il contenimento del virus. Tra le ipotesi, anche l'obbligo vaccinale a tutti i lavoratori

Foto Francesco Ammendola / LaPresse Massimiliano Fedriga, Presidente della Conferenza delle Regioni e delle Province Autonome

ROMA – La variante Omicron e il sistema di tracciamento saltato in molte zone d’Italia impongono di rivedere le norme per il contenimento del Covid. Sul tavolo c’è l’ipotesi di estendere l’obbligo vaccinale a tutti i lavoratori o, in alternativa, ridurre la quarantena da 7 a 5 giorni per i vaccinati con terza dose venuti a contatto con un positivo.

Massimiliano Fedriga ha convocato la conferenza delle Regioni per domani alle 9.30 e alle 11 è attesa la riunione del Cts che dovrà esprimere un parere al governo, il quale potrebbe anche decidere di non allentare la corda, visti i numeri dei contagi, che volano. Anche per questo, è allo studio l’ipotesi di imporre prezzi calmierati per le mascherine Ffp2, al momento obbligatorie per viaggiare sui mezzi pubblici di trasporto locale, per assistere agli spettacoli e per assistere agli eventi sportivi.

All’ordine del giorno della conferenza delle Regioni, ufficialmente, c’è la “proposta per la ridefinizione di isolamento e quarantena e per la rimodulazione del contact tracing nei contesti ad elevata incidenza”. Secondo quanto filtra, alcune Regioni (Campania, Emilia-Romagna, Lazio, Lombardia, Molise, Toscana, Trento e Veneto) invieranno al Cts un documento per chiedere l’azzeramento della quarantena per le persone vaccinate con terza dose (o con due dosi da meno di 4 mesi) in contatto con un positivo, proprio in ragione del sistema di tracciamento saltato. Le condizioni sarebbero quelle di “auto-sorveglianza e segnalazione a seguito di comparsa di sintomi” e l’uso obbligatorio di FFP2 (o superiore) in tutti gli ambienti frequentati, ma nessun test alla fine dell’auto-sorveglianza.

Nel Dl Festività, approvato il 23 dicembre, sarebbe dovuto rientrare l’obbligo vaccinale per i dipendenti della Pubblica amministrazione, poi rinviato su proposta di Renato Brunetta, per riflettere sull’estensione dell’obbligo all’intero mondo del lavoro, pubblico e privato, come successo per l’obbligo di green pass a partire dal 15 ottobre. “Ciò a cui io aspiro è applicare il super green pass a tutto il mondo del lavoro, pubblico, privato e autonomo”, conferma il ministro della P.a..

Domani ci potrebbe essere un Consiglio dei ministri, ancora però senza un ordine del giorno. “Dobbiamo affinare i meccanismi di quarantena. Nessuno ha la soluzione in tasca, il Cts e i ministri guardano i dati e poi prendono le decisioni. Il modello Italia è un modello di successo”, rivendica. (LaPresse) 

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