Covid, in Italia 10.047 casi in 24 ore: boom richieste e anticipo terze dosi

Foto Filippo Attili / Palazzo Chigi / LaPresse Nella Foto Francesco Paolo Figliuolo

ROMA – L’Italia prova a rispondere alla risalita dei casi di covid tornando a vaccinarsi. In attesa delle nuove misure che saranno varate dal governo il commissario all’emergenza, Francesco Paolo Figliuolo, sottolinea come nelle ultime 24 ore ne siano state somministrate oltre 164 mila “un nuovo record”. La diminuzione del tempo necessario dal ciclo vaccinale primario alla dose ‘booster’ a cinque mesi ha portato molte persone ad anticipare il proprio appuntamento.

Segnali che potrebbero portare i loro frutti nelle prossime settimane, ma per ora l’Italia resta costretta a fare i conti con una quarta ondata che, pur non essendo al momento minimamente paragonabile con quella dello scorso autunno/inverno, prosegue nella sua salita lenta ma costante. Nelle ultime 24 ore i casi registrati sono stati 10.047 con un tasso di positività dell’1,5%, in calo dello 0,9% rispetto al giorno precedente.

I contagi reali sono minori perché il Lazio ha reso noto di aver inserito 259 notifiche pregresse ma si tratta comunque di una divario netto rispetto a martedì scorso quando complessivamente furono 7.698. Il numero giornaliero di deceduti è 83 mentre cresce la pressione sugli ospedali con un saldo di +90 ricoveri e +11 terapie intensive con 61 ingressi giornalieri. Attualmente i ricoverati con sintomi sono 4.597 quelli in terapia intensiva 560. “Per ora i contagi sono in salita ma gli ospedali stanno tenendo: il vaccino sta facendo la sua parte”, l’analisi del generale Figliuolo.

Prosegue anche il dibattito sulla vaccinazione pediatrica in attesa del via libero definitivo di Ema che dovrebbe giungere a fine novembre o al massimo inizio dicembre. “Renderà ancora più difficile la circolazione dell’infezione”, spiega il presidente dell’Iss, Silvio Brusaferro. “Tutti i vaccini, compresi quelli per i bambini, superano test e valutazioni molto rigorose – assicura – non sono prodotti sperimentali”. E un appello alla vaccinazione arriva anche dai medici di famiglia che, per bocca del loro presidente Claudio Cricelli, chiedono “con la consapevolezza di chi i vaccini li somministra da sempre” ai loro assistiti di “vincere ogni dubbio ed ogni reticenza”.(LaPresse)

LASCIA UN COMMENTO

Inserisci il tuo commento
Inserisci il tuo nome