Covid: rallenta discesa la curva. Da marzo no quarantena per arrivi extra-Ue

La curva epidemica in Italia continua a scendere ma, rispetto alle ultime settimane, si registra un rallentamento. Nelle ultime 24 ore i casi sono stati 60.029 rispetto ai 70.852 dello scorso martedì.

People line up to get tested for coronavirus in Bolzano, northern Italy, Friday, Nov. 20, 2020. Citizens in Italy’s small Germany-speaking province of South Tyrol were lining up Friday at schools, gymnasiums and pharmacies for a mass COVID-19 screening that officials hope will speed a lifting of the partial lockdown and get children back to school. (AP Photo/Antonio Calanni)

ROMA – La curva epidemica in Italia continua a scendere ma, rispetto alle ultime settimane, si registra un rallentamento. Nelle ultime 24 ore i casi sono stati 60.029 rispetto ai 70.852 dello scorso martedì. La discesa quindi si attesta attorno a un -15% rispetto al -30% dei sette giorni precedenti. “Aspettarsi un calo fino al ‘contagio zero’ era improbabile – spiega a LaPresse Davide Tosi professore dell’Universita degli studi dell’Insubria ed esperto di Big Data – assisteremo presumibilmente a una discesa lenta ed altalenante fino ad aprile-maggio con numeri che saranno molto ridotti rispetto a quelli di ora”.

Le buone notizie comunque non mancano a partire dal tasso di positività che scende al 9,9% su 603.639 tamponi processati e, per la prima volta nel 2022, si attesta sotto il 10%. Pure negli ospedali i letti occupati da pazienti covid si stanno a poco a poco svuotando con un saldo giornaliero di -299 ricoveri e -32 terapie intensive con 82 ingressi in 24 ore. I ricoverati con sintomi sono attualmente 13.076 mentre in terapia intensiva si trovano 896 malati.

Un trend che si conferma anche nelle strutture ospedaliere dedicate ai bambini. Secondo i dati forniti da Aopi, l’Associazione degli ospedali pediatrici italiani, nella settimana fino al 21 febbraio le ospedalizzazioni sono attualmente 122 contro le 172 dei sette giorni precedenti. Di questi 119 bambini sono ricoverati in area medica e tre in terapia intensiva. 73 bambini sono nella fascia 0-4 anni (-26) mentre 49 nella fascia 5-18 (-49). Il picco dei ricoveri era stato registrato lo scorso 10 gennaio con 212. Il 69.4% dei bambini ricoverati nella fascia 5-18 anni (34 su 49) non è vaccinato.

In merito alla campagna vaccinale il commissario straordinario Francesco Paolo Figliuolo, come annunciato lunedì, invia una circolare alle Regioni dove certifica il via libera alla quarta dose per i pazienti immunodepressi a partire dal prossimo 1 marzo. Secondo i dati della struttura commissariale la platea è di 890mila persone. Gli interessati devono avere età pari o superiore a 12 anni e devono già aver completato il ciclo vaccinale primario, compresa la dose booster, da almeno quattro mesi. E in merito a un’eventuale estensione della quarta dose a tutti a partire dal prossimo autunno gli esperti non sembrano al momento essere particolarmente convinti. “Ritengo che in questo momento – con il vaccino che abbiamo – la quarta dose sia da fare soltanto a determinate categorie che necessitano di una particolare protezione”, il pensiero dell’infettivologo Massimo Galli. “Non possiamo dire quarta dose per tutti in autunno. Attenzione a dare delle informazioni con queste fughe in avanti”, gli fa eco il collega Matteo Bassetti.

Intanto il Ministro della Salute Roberto Speranza ha firmato una nuova ordinanza che prevede, a partire dall’1 marzo, per gli arrivi da tutti i Paesi extraeuropei le stesse regole già vigenti per i Paesi dell’Ue. Per l’ingresso sul territorio nazionale sarà sufficiente una delle condizioni del green pass: certificato di vaccinazione, certificato di guarigione o test negativo. Una boccata di ossigeno per il settore turistico, fra i più colpiti dall’inizio della pandemia.

di Andrea Capello

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