Covid, zero morti a Londra, gli inglesi possono incontrarsi. L’Oms ‘scagiona’ Wuhan

Foto Salvatore Di Nolfi / Keystone tramite AP, file in foto Tedros Adhanom Ghebreyesus, Direttore generale dell'Organizzazione mondiale della sanità

TORINO – Gli inglesi possono tornare a ritrovarsi e praticare sport all’aperto: in Inghilterra è iniziato l’allentamento dell’ultimo lockdown dovuto al Covid-19, entrato in vigore all’inizio dell’anno. Il premier Boris Johnson, nella giornata ribattezzata ‘Happy Monday’ (lunedì felice), ha promesso che l’Inghilterra non tornerà più in un altro lockdown, ma perché questo valga sono necessarie due condizioni: le persone dovranno “continuare a collaborare” seguendo le regole, le vaccinazioni dovranno avanzare con “l’efficacia che sembra abbiano”.

In parchi e giardini saranno così consentiti gli incontri fra sei persone o due nuclei abitativi, i centri sportivi all’aperto riapriranno e riprenderanno gli sport di squadra organizzati. Le altre parti del Regno Unito – Scozia, Galles e Irlanda del Nord – stanno adottando misure sostanzialmente simili. In Galles, sabato, migliaia di persone si sono riversate in spiaggia e in montagna, dopo che le autorità hanno revocato le restrizioni di viaggio in vigore da dicembre.

Johnson ha anche parlato di vaccini, annunciando che il Regno Unito – ben più avanti sulle vaccinazioni rispetto agli altri Paesi europei – sta “rafforzando le proprie capacità produttive” sui sieri. Secondo un nuovo contratto, il vaccino di Novavax, ha detto, sarà infialato in uno stabilimento di GlaxoSmithKline nel nordest, che fornirà tra 50 e 60 milioni di fiale. E sulla tensione sulla spartizione delle dosi, il conservatore ha tuonato: “La nostra priorità è proteggere i cittadini britannici”, “al momento non abbiamo un surplus di vaccini, considereremo il modo migliore per distribuirli non appena saranno disponibili”.

Ma Johnson ha anche un altro motivo per festeggiare l’Happy Monday: a Londra nessun decesso è stato registrato in 24 ore per Covid-19, per la prima volta in sei mesi. Situazione che arriva dopo che, al culmine della crisi, lo scorso aprile, nella sola capitale si erano registrati circa 230 decessi al giorno. “E’ un traguardo fantastico, ma siamo molto lontani dal tornare alla normalità”, ha avvertito un medico citato da Bbc. Londra ha registrato il 12% di tutti i decessi per coronavirus nel Regno Unito ed è stata l’epicentro della prima ondata della pandemia nel Paese lo scorso anno.

Trema invece Parigi, perché il numero di pazienti nelle unità di terapia intensiva in Francia si sta rapidamente avvicinando a un nuovo picco. Secondo il conteggio del governo, il dato è salito a 4.872 domenica notte, cifra appena al di sotto dell’ultimo picco di 4.919 ricoveri del 16 novembre, quando la Francia era stata colpita da un’ondata di contagi. Secondo il ministero della Salute, circa il 90% dei letti nelle Icu è occupato.

E l’Organizzazione mondiale della sanità (Oms), nel frattempo, ‘scagiona’ il laboratorio di Wuhan, la città cinese dove si ritiene che la pandemia abbia avuto origine. Uno studio congiunto Oms-Pechino afferma che la trasmissione del virus dai pipistrelli all’essere umano attraverso un altro animale sia lo scenario più probabile, mentre ritiene “estremamente improbabile” una fuga da un laboratorio, secondo una bozza ottenuta da The Associated Press.

La pubblicazione del rapporto è stata ripetutamente ritardata, sollevando dubbi sul fatto che la Cina stesse cercando di distorcere le conclusioni. “Siamo preoccupati su metodo e processo di quel rapporto, anche del fatto che Pechino apparentemente abbia contribuito a scriverlo”, ha detto il segretario di Stato Usa, Antony Blinken, in un’intervista a Cnn.(LaPresse)

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