Dazi Usa-Cina: Huawei vara il suo sistema operativo, sarà pronto in autunno

E' quanto ha detto Richard Yu, capo della divisione consumer business del colosso di Shenzhen, a conferma delle indiscrezioni che circolano da ieri sui media cinesi

Foto Fred Dufour / AFP

PECHINO – Huawei risponde ai dazi con un suo nuovo sistema operativo che sarà pronto già in autunno o al massimo nella primavera del 2020. E’ quanto ha detto Richard Yu, capo della divisione consumer business del colosso di Shenzhen, a conferma delle indiscrezioni che circolano da ieri sui media cinesi. Questa la soluzione ai dazi imposti da Donald Trump alla Cina.

L’alternativa

La mossa, scrive il Global Times “riflette la strategia di Huawei di diventare indipendente e trovare soluzioni alternative” alle forniture di componenti hi-tech dopo l’ultima stretta alla vendita decisa dagli Usa.

Panasonic blocca le forniture

La giapponese Panasonic ha annunciato di aver sospeso le spedizioni di alcuni componenti alla Huawei, per rispettare le restrizioni statunitensi sull’azienda cinese. Panasonic ha comunicato ai suoi dipendenti “di interrompere le transazioni con Huawei e le sue 68 filiali coperte dal bando degli Stati Uniti”, spiega la società in una nota. L’azienda con sede a Osaka non ha grandi siti di produzione di componenti negli Usa, ma ha affermato che il bando si applica alle merci che hanno almeno il 25% di tecnologie o materiali originati negli Stati Uniti. Panasonic, che produce un’ampia gamma di dispositivi per smartphone, automobili e apparecchiature per l’automazione industriale, ha rifiutato di commentare quali specifici componenti sono soggetti al divieto e dove vengono prodotti. Il dipartimento del Commercio degli Usa ha bloccato Huawei dall’acquisto di merci statunitensi la scorsa settimana, dicendo che l’azienda era coinvolta in attività contrarie alla sicurezza nazionale.

Le risorse di Huawei

“Le azioni del governo degli Stati Uniti al momento sottovalutano le nostre capacità”, ebbe a dire il fondatore di Huawei, Ren Zhengfei, in un’intervista di un paio di giorni or sono ad alcune testate nel quartier generale di Shenzhen, dichiarando che la licenza temporanea di 90 giorni concessa dal governo Usa non è così significativa per Huawei, in quanto l’azienda è ben preparata e le sue tecnologie fondamentali sono intatte.

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