Di Maio dittatore di cartone: “Fuori dal Movimento chi bivacca” e attacca Di Battista. Nel M5S è tutti contro tutti

A Terni la prima assemblea territoriale dei 5 Stelle

Foto Roberto Monaldo / LaPresse Nella foto Luigi Di Maio

Il vicepremier Luigi Di Maio approfitta del palchetto della prima assemblea regionale del M5S a Terni, per togliersi qualche sassolino dalla scarpa e redarguire i suoi sugli atteggiamenti da bandire per rilanciare il Movimento.

L’arringa

Dopo gli interventi degli attivisti, circa 300 i presenti nella sala dell’Hotel Garden, il capo politico pentastellato spiega, a grandi linee qual’è la propria idea di rilancio. “In questo momento vedo il Movimento come una persona che invece di sapere dove sta andando sta girando su se stesso – ha detto Di Maio – Non sapendo quali sono gli obbiettivi specifici, cominciamo ad avvitarci su noi stessi”. Un mea culpa considerato che la crisi d’identità dei pentastellati è concomitante alla sua ‘elezione’ a capo politico del Movimento?

Il nuovo assetto

Prevede la figura dei ‘facilitatori regionali’ ossia persone che abbiano la capacità di fungere da collegamento tra vertici nazionali e le basi territoriali. “Da settembre – ha annunciato il vicepremier – avviamo il lavoro sulla carta dei valori. Abbiamo bisogno di un’organizzazione per poter rimettere a posto alcuni punti e fissare alcuni temi valoriali che magari (sicuramente ndr) abbiamo perso di vista”.

L’avvertimento

Il fatto che all’interno del M5S esistano dei ‘parassiti’ è chiaro anche dal lavoro che molti, tra i pentastellati, non stanno svolgendo. “A chi entra, mette tutto a soqquadro e poi se ne va dico che non è possibile una cosa del genere – ha ammonito –. Ci sono persone che bivaccano nel Movimento, serve pulizia”. Eppure a ridurre a ruolo di megafono pubblicizzante degli slogan di governo i parlamentari, ma anche il resto dei pentastellati, è stata proprio la linea dittatoriale messa in atto da Di Maio e i suoi. E’ risaputo che basta non condividere le posizioni ufficiali per finire nella lista nera dei dissidenti che è preludio al giudizio dei probiviri.

La stoccata a Di Battista

Sembravano amici e invece Di Maio e Di Battista non si risparmiano stoccate. Il vicepremier dedica un passaggio del proprio intervento all’amico (?) di tante battaglie Alessandro Di Battista facendo riferimento al passaggio contenuto nel libro di ‘Diba’ in cui si parla di ‘burocrati chiusi nei ministeri. “Mi sono incazzato in questi giorni quando ho sentito questa frase – ha ammesso Di Maio –. Alle Politiche facemmo diecimila chilometri in tre mesi, questa volta li ho fatti in un mese perché fino al mese prima abbiamo lavorato a Roma nei ministeri a tamburo battente”. Il Movimento è passato dall’uno vale uno al tutti contro tutti.

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