Tra Di Maio e Zingaretti trattativa a oltranza per il sì al governo giallo-rosso… e per tenersi le poltrone

I pentastellati continuano con la politica dei due forni

Foto Fabio Cimaglia / LaPresse

I leader del M5S e del Pd, Luigi Di Maio e Nicola Zingaretti si sono visti, ieri sera, a cena per definire se ci sono le condizioni per proseguire le trattative sulla costruzione di un governo giallo-rosso. Se sul programma non ci sono questioni insormontabili, per ammissione di entrambe le parti, è sull’indicazione del premier che l’accordo resta lontano.

Il faccia a faccia

Dopo l’incontro pomeridiano tra capigruppo pentastellati e dem il vis à vis tra Di Maio e Zingaretti non ha prodotto il risultato sperato. Non è stato sciolto il nodo premier dell’ipotetico governo giallo-rosso. Di Maio rilancia su Giuseppe Conte, il premier dimissionario, mentre Zingaretti chiede discontinuità e boccia l’ipotesi di un Conte-bis. Se sul programma “non ci sono problemi insormontabili”, come fanno sapere le due parti in causa, sui nomi si è in alto mare.

Le motivazioni

Il leader dem fatica a cedere sul nome del professore non solo per evitare di accontentare le richieste dei grillini, ma anche per contrastare l’area interna al partito, guidata dal senatore Matteo Renzi, che, invece, è disposta a dare fiducia al ‘professore’ per un secondo mandato. A nulla è servita, per ora, stando alle indiscrezioni, la proposta di Di Maio di proporre l’ex premier Paolo Gentiloni per la commissione europea in cambio del via libera sul nome di Conte.

Malumori interni

La trattativa M5S-Pd per la costituzione del nuovo governo continua a non entusiasmare i militanti di entrambi i partiti e non solo. Big come Alessandro Di Battista continuano a tifare per il ripetersi dell’alleanza con la Lega nonostante tutto.

I due forni restano aperti

Di Maio e i suoi non hanno ancora chiarito la propria posizione rispetto all’esclusiva della trattativa al Pd. “Noi Dem abbiamo cominciato a lavorare in modo positivo – ha detto la piddina Paola De Michelis ma ora siamo in attesa di sapere se è sciolto il nodo politico, ovvero se hanno scelto in via definitiva che il dialogo per loro è solo con noi e con le forze del centrosinistra”. Al momento di questo non c’è certezza.

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