Draghi: “Dl per sanzioni a operatori non vaccinati”. Ipotesi di obbligo per chi è in corsia

L'ipotesi alla quale lavora il Governo è quella di prevedere l'obbligo di effettuare il vaccino anti Covid-19 esclusivamente per i medici e il personale sanitario che operano in corsia e entrano in contatto diretto con i pazienti

Foto Filippo Attili / Palazzo Chigi/ LaPresse in foto il Presidente del Consiglio Mario Draghi

ROMA “Il Governo intende intervenire, non va assolutamente bene che operatori non vaccinati siano a contatto con malati o siano mandati a essere in contatto con malati”. Mario Draghi non usa troppi giri di parole per indicare la rotta che palazzo Chigi ha deciso di seguire per contrastare i contagi causati da personale sanitario ‘no vax’. I cluster che si sono verificati negli ultimi giorni in Liguria hanno accelerato il processo di intervento. “La ministra della Giustizia, Cartabia – assicura il premier in conferenza stampa – sta preparando un provvedimento a riguardo”.

Roberto Speranza condivide la linea, ma tiene a sottolineare si tratti di percentuali molto limitate. “La norma è al nostro vaglio. Ma dobbiamo riconoscere che l’adesione del personale sanitario” alla vaccinazione “è stata straordinariamente rilevante, interverremo su una quota residuale”, assicura il ministro della Salute.

L’ipotesi del Governo

L’ipotesi alla quale lavora il Governo è quella di prevedere l’obbligo di effettuare il vaccino anti Covid-19 esclusivamente per i medici e il personale sanitario che operano in corsia e entrano in contatto diretto con i pazienti. Sul provvedimento operano la presidenza del Consiglio, via Arenula, il ministero della Salute e quello del Lavoro. Il testo si baserà su diverse pronunce della Corte costituzionale (ad esempio quella del 2018) che hanno già sancito la legittimità costituzionale dell’obbligo vaccinale (tipo quello esistente per i bambini) per il personale sanitario, che per operare è già sottoposto ad alcune vaccinazioni obbligatorie in più rispetto a quello dei normali cittadini.

Vaccino: un diritto-dovere

“Un operatore sanitario dovrebbe considerare un diritto-dovere la vaccinazione”, ammette il direttore generale della Prevenzione del ministero della Salute Gianni Rezza. “Non si dovrebbe neanche arrivare a una legge per l’obbligatorietà”. Tutto il personale sanitario dovrebbe vaccinarsi, ma “se così non fosse provvedimenti adeguati sono auspicabili”. L’adesione dei sanitari alla vaccinazione anti-Covid, comunque, è la sottolineatura, è stata molto alta. “Semmai c’è stato finora un problema di mancata offerta adeguata di dosi. E ci aspettiamo che aumentando ora le dosi disponibili la domanda non venga sicuramente a diminuire”.

(LaPresse/di Nadia Pietrafitta)

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