Draghi sulla manovra: “Fiducioso… ma non molto”. M5S: “Basta critiche”

L'ennesimo attacco alla manovra finanziaria messa a punto dal governo giallo-verde arriva dal presidente della Banca Centrale Europea Mario Draghi. Il Movimento 5 Stelle però risponde alle dure parole giunte da Francoforte: "Smetta di attaccarci, basta critiche".

ROMA – L’ennesimo attacco alla manovra finanziaria messa a punto dal governo giallo-verde arriva dal presidente della Banca Centrale Europea Mario Draghi. Il Movimento 5 Stelle però risponde alle dure parole giunte da Francoforte: “Smetta di attaccarci, basta critiche”.

La Bce non modificherà i tassi di interesse

I tassi di interesse sulle operazioni di rifinanziamento e sui depositi rimarranno invariati. Lo ha deciso, nella riunione di Francoforte, il Consiglio Direttivo della Bce. Inoltre è stato deciso che, a meno di novità, i tassi rimarranno invariati fino alla prossima estate. Una decisione in linea con le attese del mercato, anche perché in questo modo l’inflazione continuerà stabilmente a convergere su livelli inferiori ma vicini al 2% nel medio termine.

L’affondo di Draghi

E’ toccato al presidente Draghi illustrare l’attuale situazione economica all’interno dell’Unione Europea. “L’analisi economica e monetaria esaminata ci ha permesso di lasciare invariati i tassi di interesse di riferimento della Bce. Nell’eurozona l’espansione dell’economia rimane generale, sebbene alcune recenti indagini abbiano previsto risultati, in termini di crescita, più deboli del previsto”. Quindi il primo attacco alla manovra finanziaria italiana: “E’ fondamentale che i Paesi altamente indebitati rispettino il Patto di Stabilità e Crescita, così da consolidare il bilancio. Al tempo stesso i governi dell’eurozona dovrebbero accelerare con le riforme strutturali”.

Le preoccupazioni della Bce per le banche italiane

L’Italia, la Brexit e la guerra commerciale sono le incertezze economiche per l’eurozona. “In Italia il rialzo dello spread comincia a pesare sui tassi delle famiglie e delle imprese. Tensioni tra Italia e Commissione europea? Ho la percezione, ma per tale va presa, che un accordo sarà trovato. Se i tassi di interesse crescono, i margini per una politica di bilancio si riducono. Sono fiducioso. Molto fiducioso? No, non molto. Solo fiducioso”. E poi parla dello spread che mantiene livelli oltre quota 300: “L’allargamento dello spread negli ultimi 6 mesi è preoccupante perché rischia di indebolire le banche. Cosa bisogna fare? Ridurre lo spread e non mettere in dubbio la cornice istituzionale che sorregge l’euro”.

La ‘frecciata’ al governo giallo-verde

“Finanziare i deficit non è nel nostro mandato. L’unico strumento per aiutare un Paese è l’Omt”. Quest’ultimo però è un programma che prevede specifiche condizioni. Una strada comunque possibile, secondo Draghi. “Mediazione tra governo italiano e Commissione europea attravero l’Eurotower? Assolutamente no, è un tema fiscale. Di certo serve buon senso e un accordo per il bene di cittadini e imprese. Cosa succederà senza accordo? Non lo so”.

La risposta di Savona e del M5S

Le dure parole di Draghi, che mettono pressione sul governo italiano affinché si pieghi alle disposizioni della Commissione europea, sono state respinte al mittente dal ministro per gli Affari europei Paolo Savona: “Non c’è alcun dubbio che il governo invierà di nuovo a Bruxelles la manovra decisa, nonostante la bocciatura. Draghi ha detto che la Bce non finanzia i deficit? Ognuno si assuma le sue responsabilità”.

Parole, quelle di Savona, a cui ha fatto seguito la presa di posizione del Movimento 5 Stelle: “Non sappiamo più in che lingua dirlo: da parte nostra non c’è alcuna volontà di uscire dall’euro, né vogliamo uno scontro con l’Unione Europea, segnalando anche che se i mercati stanno ‘prezzando’ la possibile uscita dall’euro è perché ogni giorno da parte dei commissari europei e, ci duole dirlo, anche del governatore della Bce, arrivano attacchi all’Italia. Se la smettessero di evocare la nostra uscita dalla moneta unica, i mercati tornerebbero a prezzare i nostri titoli al pari di quelli degli altri Paesi membri”.

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