Droga, Gasparri: “A Genova scelte sbilanciate e tendenziose”

"L’organizzazione sbilanciata e tendenziosa della Conferenza sulla droga dimostra i veri intenti della Dadone: spingere sulla strada della legalizzazione delle droghe".

Foto Roberto Monaldo / LaPresse

ROMA – “L’organizzazione sbilanciata e tendenziosa della Conferenza sulla droga dimostra i veri intenti della Dadone: spingere sulla strada della legalizzazione delle droghe. Una strada che non trova sostegno nel governo Draghi e che è stata contestata a Genova con chiarezza dal Ministro Gelmini e dal presidente della Conferenza delle Regioni Fedriga. La Dadone non ha approntato nessun programma concreto per sostenere il volontariato che si trova da solo in prima linea a combattere le dipendenze. Soltanto un vano bla bla e l’esclusione di tante realtà dai tavoli di confronto di Genova. Hanno chiamato alcuni alla discussione preliminare ma il proscenio è stato riservato soltanto a chi era gradito. La Dadone ha ignorato la lettera della Fict, di San Patrignano, della Comunità Incontro e di tante altre realtà alle quali è stato impedito di parlare alla conferenza di Genova. Una scelta grave e discriminatoria che contesteremo anche in Parlamento. E anche queste realtà escluse nei lavori finali dovrebbero far sentire la loro voce. Perché si tratta di coloro che accolgono i tossicodipendenti, mentre la scena è stata lasciata ad alcuni noti declamatori che non accolgono una sola persona che cada nel gorgo della della droga. È tempo di dire la verità”. Lo dichiara il senatore di Forza Italia Maurizio Gasparri.


“Sulle tossicodipendenze c’è chi recita dai palchi e chi agisce nella quotidianità, aiutando chi soffre e vuole un sostegno, non una dose di droga – aggiunge -. Forza Italia si è schierata con chiarezza contro ogni ipotesi di legalizzazione delle droghe e vuole smantellare le bugie sostenute anche da magistrati sulla soglia della pensione. La cannabis rappresenta il 5% dei ricavi delle organizzazioni criminali, che ottengono il 95% dei proventi da eroina, cocaina e droghe chimiche. Tra l’altro di quel 5% di ricavi la gran parte vengono da minorenni che non potrebbero avere accesso al mercato legale. Quindi la balla che la legalizzazione della cannabis metterebbe in difficoltà la criminalità è appunto una bugia. Come hanno detto magistrati come Gratteri. Combatteremo la droga e le menzogne e chiediamo aiuto alle vere realtà del volontariato alle quali la Dadone ha impedito di parlare, dimostrandosi faziosa e inadeguata”.

LaPresse

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