Egitto, rinviata al 30 marzo l’udienza di scarcerazione di Zaky

Lo riferisce il portavoce di Amnesty International, su Twitter

TORINO“Rinviata al 30 marzo l’udienza di Patrick Zaky. Continuerà a rimanere in carcere, asmatico, in un centro di detenzione sovraffollato e insalubre. E prima di tutto, innocente #FreePatrick”. Così il portavoce di Amnesty International, su Twitter, a proposito dello studente egiziano dell’Università di Bologna, in detenzione preventiva in Egitto.

Le accuse contro Zaky

Il 7 febbraio, in base a quanto riferito dai suoi avvocati, agenti dell’Agenzia di sicurezza nazionale (Nsa) lo hanno arrestato e tenuto bendato e ammanettato per 17 ore durante il suo interrogatorio all’aeroporto. I pubblici ministeri di Mansoura hanno ordinato la detenzione preventiva in attesa di indagini su accuse. Tra cui “diffusione di notizie false”, “incitamento alla protesta” e “istigazione alla violenza e ai crimini terroristici”. Il 5 marzo, Zaky è stato trasferito nella prigione di Tora, al Cairo.

Rinviata l’udienza

“Patrick George Zaky è un prigioniero di coscienza detenuto esclusivamente per il suo lavoro in favore dei diritti umani e per le opinioni politiche espresse sui social media”. Lo sottolinea Amnesty International. L’udienza di scarcerazione era già stata rinviata a causa dell’emergenza sanitaria legata alla Covid-19. “La famiglia di Patrick George torna a chiedere alle autorità egiziane la sua liberazione: è un detenuto asmatico e soggetto a rischio di contagio da Covid-19”. Lo aveva scritto Noury oggi.

(LaPresse)

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