Elezioni, Speranza: “L’ambiguità sui vaccini rischia di far male, partita ancora aperta”

L'intervento del ministro della Salute

Foto Roberto Monaldo / LaPresse Nella foto Roberto Speranza

TORINO – “Credo che la discussione di queste ore sia la dimostrazione ulteriore del rischio che stiamo correndo. Affrontare il tema del diritto alla salute e la storia sanitaria recente dell’Italia in questo modo conferma che la proposta di Salvini e Meloni che strizza l’occhio a Bolsonaro e Le Pen, a Putin e Orbán, rischia di far andare a sbattere il Paese”. Così il ministro della Salute, Roberto Speranza, in un’intervista al Corriere della Sera rispondendo a una domanda sul Covid entrato in campagna elettorale. Sulla polemica Salvini-Crisanti, Speranza replica: “Non mi interessano le polemiche. Io non ne ho mai fatte. Vorrei però che non venissero messi in discussione i due principi cardine” cioè “il primato del diritto alla salute rispetto agli interessi in campo che potevano essere confliggenti” e “la centralità dell’evidenza scientifica”. In particolare, Speranza propone che “tutte le forze politiche dismettano ogni ambiguità, riconoscano che la campagna di vaccinazione è stata fondamentale e si impegnino a continuarla con determinazione. Se si fa questo allora il tema può uscire dalla campagna elettorale, sarebbe auspicabile. Io da ministro non posso che chiedere un approccio condiviso nazionale, ma ancora non lo vedo. Qual è il problema? Si cercano i voti dei no vax?”. Alla domanda ‘nei sondaggi siete indietro, come farete a recuperare?’, Speranza replica: “La partita è molto aperta, il 40% degli italiani non ha ancora deciso per chi votare. È interesse dell’Italia evitare la vittoria della destra. La lista dei democratici e progressisti è la lista del Paese, in grado di difendere i suoi interessi in Europa e nel mondo. Siamo la lista che è in grado di porre al cuore dell’agenda la crisi sociale dell’Italia, ridando potere d’acquisto alle famiglie, tagliando il cuneo fiscale a partire dai redditi più bassi con una mensilità in più alla fine dell’anno”.

(LaPresse)

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