Elezioni in Venezuela, Maduro ancora presidente

L'oppositore Henri Falcon non riconosce il voto

Venezuela, Maduro riconfermato presidente
Venezuelan President Nicolas Maduro AFP PHOTO / Juan BARRETO

CARACAS (Ciro Iavazzo) Nicolas Maduro è stato rieletto presidente nelle tornata elettorale di ieri. Nonostante la scarsa affluenza alle urne, il presidente venezuelano è riuscito ad avere la meglio sull’oppositore Henri Falcon che ha fatto sapere, però, di non riconoscere il risultato delle presidenziali, chiedendo subito il ritorno alle urne. L’opposizione infatti parla già di brogli elettorali. Ad annunciare la vittoria di Maduro il presidente del Consiglio nazionale elettorale venezuelano Tibisay Lucena con un breve messaggio in televisione.

Affluenza al 46%

Non c’è stata una grande affluenza per un popolo che sta facendo i conti con una delle crisi economiche più lancinanti della sua storia. Alle urne si sono recati ieri poco più di otto milioni di cittadini, pari al 46% circa della popolazione venezuelana. Cinque milioni pressapoco le referenza per Maduro che ha comunque perso quasi due milioni rispetto alla sua prima elezione, avvenuta nel 2013. Il tasso di affluenza ufficializzato dal Consiglio nazionale elettorale è di gran lunga inferiore rispetto alle ultime votazioni: nel 2013 si raggiunse il 79,69%, alle politiche del 2015 74,17%. Una diminuzione di circa il 30% quest’anno che segna uno dei record più bassi per il Paese.

Falcon contro Maduro: “Disconosciamo questo processo elettorale”

“Disconosciamo questo processo elettorale e lo qualifichiamo come illegittimo. Lo dico con responsabilità e non per questo me ne andrò domani dal paese”, ha fatto sapere attraverso le sue pagine social il candidato sconfitto, Henri Falcon. L’opposizione lamenta brogli elettorali, e Maduro risponde per le rime: “Stiamo ottenendo il 68% dei voti, con 47 punti di distanza dal candidato che mente”. Il neo presidente rieletto poi aggiunge: “Il bugiardo respinge i risultati prima che siano stati dati, è la prima volta nella storia non c’è più onore; non c’è molto che ci si possa aspettare da questa opposizione”.

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