Elezioni, voto e Covid: “Niente obblighi ma mascherina consigliata”

"La circolazione del virus sta riprendendo. Meglio recarsi al seggio indossando al mascherina ffp2".

Elezioni a Roma (Foto Mauro Scrobogna /LaPresse)

ROMA – “La circolazione del virus sta riprendendo. Meglio recarsi al seggio indossando al mascherina ffp2”. È il consiglio di Massimo Andreoni, dell’Unità operativa complessa di malattie infettive, del Policlinico Tor Vergata di Roma. L’aumento dei contagi, con la fine dell’estate e la riapertura delle scuole “era atteso”, spiega il virologo, sottolineando che, proprio per questo, serve prudenza, e domenica, oltre alla tessera elettorale e al documento, “è bene recarsi al seggio portando con sé mascherina e igienizzante per le mani”, da usare prima e dopo il voto.

Da parte sua, il ministero dell’Interno ribadisce, come già per le elezioni di giugno, una serie di raccomandazioni per limitare la diffusione del virus nei seggi dove mascherine e igienizzanti, non saranno obbligatori, ma consigliati.

“Per quanto riguarda il distanziamento – sostiene Andreoni – mantenerlo, se ci si ritrova in fila, può essere complicato e il consiglio, per chi può, è di andare a votare negli orari in cui, solitamente, si recano meno persone”. “Magari senza portare con sè i bambini, se si è in condizione di poterlo evitare – aggiunge – cercando di mantenere le distanze soprattutto dalle persone anziane, che spesso sono le più fragili”.

Gli oltre 400mila positivi in isolamento domiciliare potranno votare da casa, ma solo a patto che abbiano già inviato al proprio comune la richiesta per il voto domiciliare.

Per i pazienti in ospedale, il Viminale ricorda che la legge “stabilisce che vengano istituite ulteriori sezioni elettorali in tutte le strutture sanitarie con almeno 100 posti letto, in cui sono operativi reparti Covid”. “Si evidenzia inoltre – prosegue il ministero – che per i ricoverati presso reparti Covid-19 con meno di 100 posti letto, si provvede alla raccolta del voto tramite i seggi speciali istituiti presso le strutture ospedaliere con almeno 100 posti letto, che ospitano reparti Covid-19, più prossime territorialmente”.

di Alessandra Lemme

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