Energia: il piano Ue, addio price cap al gas russo, sì al taglio dei consumi elettrici

Foto AP / Jean-Francois Badias Nella foto: Ursula von der Leyen, presidente della Commissione europea

STRASBURGO (FRANCIA) – Ore decisive a Strasburgo per mettere a punto le misure d’emergenza sull’energia. Dalle ultime indiscrezioni il price cap al prezzo del gas russo non ci sarà, una misura ormai svuotata dall’interruzione di fatto del flusso da Mosca verso l’Europa. Ma la Commissione continua a studiare l’ipotesi di un tetto al prezzo del gas generalizzato, secondo quanto si apprende da Bruxelles, anche se servirà ancora del tempo.

Le premesse non sono delle migliori, visto che uno dei fornitori più affidabili e alleati dell’Ue, la Norvegia, si è detta scettica. “Ci apprestiamo a partecipare ai colloqui con un atteggiamento aperto, ma siamo scettici a un tetto al prezzo del gas. Il price cap non risolverà il problema fondamentale, ovvero che c’è troppo poco gas in Europa”. Così il primo ministro norvegese, Jonas Gahr Støre, in una nota dopo una conversazione telefonica avuta questa mattina con la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, in merito alla crisi energetica che interessa l’Europa. Ma i colloqui tra la stessa presidente, la commissaria all’Energia, Kadri Simson, e i vari fornitori su cui l’Europa sta facendo affidamento dopo l’invasione russa proseguono.

Confermate invece le altre misure, il risparmio di energia elettrica, che dovrebbe prevedere tagli obbligatori nelle ore di punta, il contributo sugli extra profitti che le imprese di energia fossile stanno realizzando e il tetto ai ricavi per le aziende di energia da altre fonti che stanno realizzando profitti inaspettati per il prezzo gonfiato dal prezzo di riferimenti del gas. Oltre al price cap al gas russo, viene momentaneamente accantonato anche il punto per sostenere liquidità delle imprese, ma “solo per motivi tecnici – riferisce la fonte – perché ci sono problemi di compatibilità con il regime sugli aiuti di Stato” che vanno risolti.

Sarà interessante vedere anche la proposta sulla creazione di un nuovo mercato del gas con un indice alternativo al Ttf di Amsterdam e se verranno introdotte forme di controllo esterno del mercato. Forse anche a causa degli annunci della Commissione europea, nelle ultime ore il prezzo del gas sulla piazza olandese è sceso notevolmente, sotto i 200 euro al megawattora, e chiuso a 190.

In queste ore concitate, di trattative e riscrittura delle bozze per limare i dettagli, si è aperto anche un caso comunicativo. Le misure d’emergenza sulla crisi energetica, su cui la Commissione ha mandato dal Consiglio Ue (ovvero dagli Stati) di emettere una proposta legislativa “entro metà settembre”, saranno sì discusse domani al Collegio dei commissari ma non saranno comunicate prima di mercoledì.

Questo perché non si vuole anticipare un tema così importante, sottraendolo al discorso sullo Stato dell’Unione che la presidente Ursula von der Leyen pronuncerà alla plenaria del Parlamento europeo. Domani – spiega un portavoce della Commissione – le proposte verranno solo discusse e “saranno formalmente adottate più avanti in sequenza”, probabilmente con procedura scritta. Sul tavolo dei commissari domani ci saranno molti altri provvedimenti importanti, alcuni presentati last-minute per realizzare quanto promesso nel discorso sullo stato dell’Unione dello scorso anno.

Si tratta di proposte legislative sulla libertà di informazione, sull’introduzione di uno strumento di emergenza del mercato unico, la cyber resilienza e una proposta di regolamento per proibire i prodotti frutto di lavoro forzato. Tanti temi che non saranno presentati alla stampa prima di mercoledì. Tutti i riflettori devono essere puntati sul discorso sullo stato dell’Unione ma non è detto questo possa fare gioco alla Commissione, che ha tutto l’interesse per prendere tempo e trattare fino all’ultimo con gli Stati.(LaPresse)

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