Etichette, leggerle allontana gli sprechi

Le regole: mettere il cibo sul ripiano giusto del frigo e le targhette in dispensa

NAPOLI – Lo spreco alimentare è il fenomeno della perdita di cibo ancora commestibile che si ha lungo tutta la catena di produzione e di consumo. Secondo l’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura (Fao), circa un terzo di tutti gli alimenti prodotti nel mondo va perso o sprecato in una qualche fase della filiera. Le inefficienze hanno ripercussioni considerevoli sull’ambiente. Limitare le perdite e gli sprechi di cibo può contribuire a combattere sia la fame che i problemi ambientali come i cambiamenti climatici. Con l’introduzione del Green Deal europeo nel dicembre 2019, l’Ue ha ribadito il proprio impegno a dimezzare gli sprechi alimentari pro capite a livello di commercio al dettaglio e di consumatori entro il 2030. Ma l’impegno può e deve essere anche del cittadino.

LE REGOLE

Per evitare di sprecare il cibo è bene pianificare la spesa facendo una lista ed attenendosi a quella. E’ utile controllare periodicamente le date di scadenza sulle etichette, evitare di tenere alimenti altamente deperibili (creme, maionese, salse, latte, latticini, carne e pesce) a temperatura ambiente: massimo un’ora dopo l’acquisto e massimo due ore dopo la preparazione devono essere riposti in frigo. Occorre accertarsi del buon funzionamento del frigo, meglio conservare gli alimenti deperibili in frigo nella loro confezione originale o in contenitori per alimenti. Quando si cucina bisogna fare attenzione alle quantità e conservare gli avanzi anche ricorrendo all’uso del congelatore.

FRIGO E DISPENSA

La corretta conservazione del cibo è il primo passo per evitare sprechi. Nella guida Pianeta=Casa ideata e realizzata da Procter & Gamble Italia, Corepla, Wwf Italia, Aideco e Altroconsumo troviamo una serie di consigli. L’organizzazione corretta nel frigorifero diminuisce gli sprechi alimentari. I prodotti deperibili come i freschi e i crudi devono essere conservati sul giusto ripiano ed essere consumati dopo pochi giorni. La temperatura interna corretta è di 4-5 °C, da mantenere cercando di aprire il frigo solo quando è necessario e richiuderlo in tempi brevi. Una volta fatta la spesa, bisogna riporre gli alimenti alle giuste temperature di conservazione nel più breve tempo possibile: la zona più fredda è la mensola bassa, mentre quella meno fredda è lo sportello. E’ utile far ruotare i cibi nel frigo portando avanti quelli più vecchi e indietro i più nuovi. Meglio non riempire il frigo eccessivamente, in modo che l’aria circoli bene al suo interno e si eviti la condensazione e la formazione di muffe. Per evitare sprechi alimentari è importante che gli scaffali e la dispensa siano ben organizzati: in questo modo, oltre a valorizzare gli spazi, si ottimizzerà anche il tempo in cucina imparando a non sprecare il cibo, evitando di dimenticare il cibo in dispensa. Fare periodicamente un’accurata pulizia permetterà inoltre di avere tutto sotto controllo. Quindi si possono utilizzare divisori per piani, barattoli trasparenti per conservare il cibo in modo da vedere che cosa è contenuto all’interno e etichette per segnare la data di scadenza.

LE ETICHETTE

Per evitare sprechi è fondamentale saper leggere le etichette. Gli sprechi domestici spesso dipendono anche dalla scarsa informazione in tema di deperibilità dei cibi. E’ importante conoscere bene le differenze delle diciture in etichetta. “Da consumarsi preferibilmente entro” si riferisce a prodotti che garantiscono inalterato il proprio valore nutrizionale se consumati entro la data segnalata. Una volta passata questa data, le caratteristiche del prodotto potrebbero venire alterate o compromesse. Questo non significa che non sia più commestibile o sicuro, semplicemente non avrà lo stesso apporto di nutrimenti dichiarato o magari ne risentirà in termini di gusto (una valutazione visiva e olfattiva può comunque aiutare nella valutazione). “Da consumare entro” fa riferimento agli alimenti maggiormente deperibili come latte fresco o spremute. Dopo la data indicata scatta un meccanismo di autodistruzione immediato: in alcuni casi è possibile una certa tolleranza, sempre che il prodotto sia stato conservato correttamente.

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