Euro 2020, azzurri a Wembley contro l’Austria. Draghi: “La finale si giochi altrove”

Un'Italia vincente sul campo ma anche sotto l'aspetto organizzativo

Foto Ryan Pierse / Pool via AP in foto Matteo Pessina, al centro, segna il primo gol della sua squadra Campionato di calcio Euro 2020 Italia e Galles allo Stadio Olimpico di Roma

ROMA – Sulle note di ‘Notti Magiche’ che ancora risuonano nella testa e nel cuore, gli Azzurri di Roberto Mancini nel pomeriggio hanno lasciato Roma dopo dieci giorni indimenticabili. Tre partite che hanno proiettato la Nazionale tra le indiscusse favorite per la vittoria finale di Euro 2020. Nessuno ha impressionato come l’Italia nella prima fase, nemmeno l’Olanda e il Belgio che stasera proverà ad eguagliare il ruolino di marcia di Donnarumma e compagni con tre vittorie nelle prime tre partite. I Diavoli Rossi hanno sofferto e non poco nella seconda gara contro la Danimarca, la stessa Olanda, pur chiudendo il girone a punteggio pieno, ha patito per piegare all’esordio l’Ucraina di Shevchenko. Per non parlare delle altre big Francia, Germania, Portogallo, Inghilterra e Spagna, tutte ancora in corsa tra luci e ombre.

Italia contro Austria

Solo luci e che luci, invece, nella prima fase di Euro 2020 per gli Azzurri, capaci di dominare tutte e tre le partite anche con formazioni diverse. Contro il Galles erano ben otto i cambi nella formazione titolare, le note più liete da Verratti, Chiesa e Pessina. Sabato sera la Nazionale affronterà a Wembley l’Austria con i favori del pronostico ma bisognerà confermare sul campo di aver fatto quel salto di qualità che tutti auspicano. “Inizia un altro torneo”, ha detto ieri Mancini che ieri ha eguagliato il mitico Pozzo con 30 risultati utili consecutivi.

All’indomani della vittoria contro Bale e compagni, gongola a casa azzurri il presidente della Figc Gabriele Gravina. “Il percorso e’ iniziato con ottimi risultati e grande entusiasmo. Siamo protagonisti dentro ma anche fuori dal campo di gioco. Questa nazionale è un regalo per gli italiani dopo tanti mesi di sofferenza a cui siamo stati sottoposti”, ha dichiarato. “È l’Italia che sognavamo e che tutti i tifosi volevano. Collettivo e gioia nello stare insieme”, ha aggiunto.

Un grande gruppo

“Questo non è generato dalle ultime tre partite ma affonda le sue radici in un percorso di tre anni, esaltante e supportato da tutti”, ha sottolineato Gravina con chiaro riferimento all’ottimo lavoro di Mancini. E’ un gruppo ormai maturo quello costruito dal ct, fatto da calciatori ma anche di uomini. Come hanno dimostrato ieri Belotti, Bernardeschi, Emerson Palmieri, Pessina e Toloi nell’inginocchiarsi a sostegno del ‘Blacks Lives Matter’. “Poniamo in essere ogni attività contro ogni forma di razzismo. Ne abbiamo parlato con i ragazzi. Sapevamo che il Galles lo avrebbe fatto e i giocatori sono stati liberi. Qualcuno li ha seguiti qualcuno ha applaudito, come i nostri tifosi. Lasciamo i ragazzi liberi di seguire le loro sensibilità”, ha spiegato Gravina in una Casa Azzurri che in dieci giorni (insieme alla fan zone) ha registrato ben 12mila accessi totali. A conferma do un ritrovato amore per la Nazionale, come dimostrano anche gli ottimi ascolti in tv (anche ieri oltre oltre 13 milioni e 69% di share).

L’aspetto organizzativo

Un’Italia vincente sul campo ma anche sotto l’aspetto organizzativo, quindi. “Abbiamo poi vinto la scommessa più grande, quella di riportare la gente allo stadio in sicurezza. Un messaggio di speranza per il futuro del Paese” ha sottolineato Gravina. “Un mese fa sembrava impossibile un risultato di questo tipo, ora è realtà, All’Olimpico ci sono state 48mila persone ad assistere alle tre gare con un livello di sicurezza altissimo. Ringrazio di cuore i volontari e tutti coloro che hanno reso possibile tutto ciò”, ha aggiunto. Non a caso qualcuno ha paventato una possibile clamorosa decisione dell’Uefa di spostare proprio a Roma (o a Budapest, ndr) le finali dell’Europeo vista la situazione legata al Covid in Gran Bretagna.

“Smentisco categoricamente l’ipotesi, non ci sono i presupposti dal punto di vista organizzativo”, ha voluto chiarire Gravina. Ma in serata da Berlino il premier Draghi in persone è sembrato andare in controtendenza, dichiarando di essere pronto “per adoperarmi perché la finale non si faccia in un paese in cui i contagi stanno salendo rapidamente”. Tornando a Gravina, l’obiettivo immediato è “una leggera implementazione del pubblico per i quarti di finale, anche come test per le nostre società in vista del prossimo campionato”.

(LaPresse/di Antonio Martelli)

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