Europee, s’incendiano i toni: Salvini a Milano con i sovranisti. Di Maio: “Preoccupato dall’ultradestra”. Zingaretti: “Al governo grazie al M5S”

La giornata politica si è svolta sull'asse Milano-Roma-Lampedusa. Il Carroccio chiude in una piazza del Duomo blindata e tra le contestazioni. Il Movimento torna all'attacco della Lega, mentre il governo si divide sulla questione migranti.

Di Maio, Salvini e Zingaretti

ROMA – Nuovi scontri nel governo, nuove tensioni in piazza, nuovi attacchi dall’opposizione. Siamo quasi all’ultima settimana di campagna elettorale per le Europee e i toni s’infiammano. Un filo conduttore di polemiche e strappi ha unito Milano, dove è andato in scena il corteo-comizio di Matteo Salvini con tutti i sovranisti d’Europa e il controcorteo antifascista con tanto di lenzuolate di protesta, Roma, sede dei litigi di governo tra Lega-5 Stelle e gli attacchi delle opposizioni, Lampedusa, dove il caso Sea Watch ha rilanciato le questione sbarchi e porti chiusi.

Milano centro delle Europee: Salvini con i sovranisti in una piazza del Duomo blindata, controcorteo degli antifascisti e ‘lenzuolate’ di protesta

A Milano si è concentrata gran parte dell’attenzione politica della giornata. In una piazza del Duomo blindata per il comizio di chiusura della campagna elettorale del Carroccio, Salvini ha rilanciato i temi cari alla Lega. Sotto un grande cartellone con scritto “Stop: buonisti, barconi, burocrati, bachieri. L’Italia rialza la testa”, si sono succeduti tutti i leader del sovranismo e dell’estrema destra europei.

“In questa piazza – ha detto ieri il leader della Lega – c’è gente che ama, che rispetta. A Milano oggi c’è gente che vive con passione, che non si rassegna a un futuro di povertà, paura e schiavitù. Noi insieme stiamo costruendo il futuro, qua non c’è l’ultradestra ma la politica del buonsenso. Gli estremisti sono quelli che hanno governato l’Europa per vent’anni nel nome della precarietà. In questa piazza non ci sono estremisti, fascisti e razzisti. La differenza semmai è fra chi parla di futuro, costruisce un sogno e chi invece fa i processi ai fantasmi del passato che non tornano. Parlano di passato perché non hanno un’idea del futuro”.

In contemporanea in piazza Cairoli un lungo corteo ‘antifascista’ contro il ministro dell’Interno. Milano è stata sede dell’ormai quotidiana ‘lenzuolata’ contro il leader leghista: “Porti aperti”, “Milano non si Lega”, “Ridateci gli Alpini, basta Salvini”, alcuni delle centinaia di lenzuoli esposti dalle finestre dei milanesi. “Milano resiste“, è stato il commento del sindaco Beppe Sala. La tensione in piazza è alta e desta preoccupazione.

Di Maio attacca: “Preoccupati dell’ultradestra”. Zingaretti: “Al governo grazie ai 5 Stelle”

Preoccupazione è la parola usata dal capo politico dei 5 Stelle per descrivere l’azione politica della Lega. “Bisogna essere preoccupati dalle ultradestre europee. Bisogna essere preoccupati non solo della deriva ideologica ma del fatto che questi sono quelli che hanno chiesto all’Italia l’austerity”, ha affermato Luigi Di Maio. Alle accuse contro la Lega di creare un clima di tensione nel Paese Salvini ha così risposto: “C’è intolleranza verso la lega. Sono l’aggredito, non l’aggressore“. A Di Maio ha poi replicato il segretario del Pd Nicola Zingaretti: “L’ultradestra governa l’Italia grazie ai 5 Stelle“. Attacchi al vicepremier del Carroccio anche da Alessandro Di Battisa: “Salvini lavori, pago anch’io il suo stipendio“. Il clima nel governo è teso, come lo è nel resto dello Stivale. Riecheggiano le parole del leghista Giorgetti: “Così non si può andare avanti“. E’ solo campagna elettorale? Staremo a vedere.

Caso Sea Watch, il governo litiga sui migranti

Un altro fronte nel governo gialloverde si è riaperto sul tema migranti. La giornata è stata caratterizzata dallo sbarco dei migranti e dalla violazione delle acque nazionali da parte dell’ong Sea Watch. Salvini è andato dritto con la sua linea: “I porti restano chiusi”. Di fronte alle critiche dei ‘colleghi’ di governo pentastellati ha così risposto: “Se qualcuno non è d’accordo si prenda la responsabilità pubblica di dirlo e di autorizzarlo. Li consideriamo complici dei trafficanti: abbiamo buoni motivi per pensarlo e per dirlo”.

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