F1, Verstappen torna in vetta a Mondiale: Hamilton trema. La Ferrari c’è

Prossimo appuntamento con il duello tra Verstappen ed Hamilton il prossimo 24 ottobre, ad Austin

Max Verstappen (LaPresse)

MILANO – Il regno di Lewis Hamilton ora trema davvero e il sogno dell’ottavo titolo Mondiale di F1 potrebbe sfumare sul più bello. Il quinto posto nel Gran Premio di Turchia con l’incomprensione con il box Mercedes hanno favorito il sorpasso nella classifica del Mondiale da parte di Max Verstappen. Il pilota olandese della Red Bull ha sei punti di vantaggio quando mancano sei gare alla fine del campionato, un battito di ciglia, ma certo l’inerzia sembra ora di nuovo dalla sua. “Dobbiamo continuare a spingere, a Austin sarà un’altra battaglia e vedremo come andrà. Ma fino ad ora questa stagione è stata molto bella”, ha detto ieri Verstappen. Dal canto suo Hamilton oggi con un lungo post sul suo profilo Instagram ha provato a spegnere le polemiche dopo il battibecco via team radio con il box Mercedes. “Non è vero che sono arrabbiato con il mio team. Ma non aspettatevi che possa essere sempre gentile e calmo mentre sto gareggiando – ha detto – siamo tutti molto passionali e può succedere di esternare l’intensità del momento, come accade per tutti i piloti”. “Ne abbiamo già discusso e siamo gia’ pronti a guardare alla prossima gara”. “Oggi è un altro giorno per risollevarci come squadra”, ha aggiunto.

Prossimo appuntamento con il duello tra Verstappen ed Hamilton il prossimo 24 ottobre, ad Austin. Il circuito americano è sulla carta favorevole alle Mercedes, proprio in Texas due anni fa Hamilton ha conquistato il sesto titolo in carriera con un secondo posto alle spalle di Bottas. Terzo Verstappen. Lo scorso anno negli Usa non si è corso per via della pandemia. Seguirà poi l’appuntamento con il Gp del Belgio, dove l’ultima volta ha vinto l’olandese ma con Hamilton che si laurea campione con un quarto posto. Sempre Verstappen ha vinto anche l’ultima volta che si è gareggiato in Brasile, sullo storico circuito di Interlagos. Quindi il circus si trasferirà in Medio Oriente, dove la tappa di Losail in Qatar potrebbe essere decisiva visto che si correrà per la prima volta ed è una incognita assoluta. Quindi l’appuntamento in Arabia Saudita con il circuito cittadino di Jeddah e infine ad Abu Dhabi dove l’ultima volta a vincere è stato ancora Verstappen.

Se in vetta alla classifica infuria la lotta tra il pluricampione del Mondo inglese e il giovane rampante olandese, in casa Ferrari si guarda con moderata soddisfazione per quanto accaduto a Istanbul. Certo, resta l’amaro in bocca per il podio solo sfiorato da Leclerc ma le prestazioni delle due Rosse fanno ben sperare per questo finale di stagione. “La delusione c’è – dice Leclerc – perché in una stagione così difficile ci sono anche occasioni in cui abbiamo avuto sfortuna. Eravamo consapevoli che battagliare per la vittoria poteva mettere a rischio il terzo posto, ma non abbiamo esitato. Poi dopo che hanno cambiato le gomme per cinque giri gli altri andavano lenti, poi però hanno iniziato ad andare forte e abbiamo capito che era il momento di fare la sosta”. Il pilota guarda con ottimismo al futuro: “Io penso sempre alla vittoria, ci sono sei gare per fare sei vittorie. Realisticamente è possibile? Non credo ma dobbiamo impegnarci al massimo in queste ultime gare e poi partire al massimo la prossima stagione, in cui può iniziare una nuova era per la Ferrari”.

La nuova power unit montata sulla vettura di Sainz si è dimostrata competitiva, tanto da consentire allo spagnolo una prodigiosa rimonta dall’ultimo all’ottavo posto. “Era importante per noi prendere punti e ridurre il distacco per il terzo posto. Una prestazione solida di tutta la squadra”, ha detto all’indomani Laurent Mekies, Racing Director della Ferrari, che ha elogiato in particolare i due piloti. “Hanno fatto un weekend straordinario, la loro integrazione è molto buone, possiamo ancora svilupparla, ma è un vantaggio straordinario per noi. La squadra sta crescendo anche grazie ai piloti che sono il cuore del progetto”, ha concluso Mekies.

(LaPresse)

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