Famiglia, Pd: “Ddl Pillon? Sull’affido l’Italia torna indietro di decenni”

Lo riportano in una nota i deputati Dem Walter Verini ed Elena Carnevali

Il reggente del Pd Maurizio Martina e Matteo Renzi
Foto Piero Cruciatti / LaPresse 21-04-2017 Milano, Italia Politica #Noi che… con Matteo Renzi, Maurizio Martina e Valeria Fedeli Nella foto: Maurizio Martina, MAtteo Renzi Photo Piero Cruciatti / LaPresse 21-04-2017 Milan, Italy Politics #Noi che… with Matteo Renzi, Maurizio Martina e Valeria Fedeli In the photo: Maurizio Martina, Matteo Renzi

ROMA (LaPresse)“Il disegno di legge Pillon va respinto perché riporta le relazioni uomo-donna e i rapporti familiari indietro di decenni. Vorremmo ricordare alla vicepresidente della Camera M5s, Maria Edera Spadoni, che – pur vedendo con evidente imbarazzo la presenza di criticità – segnala la presenza del tema ‘affido condiviso’ nel contratto di governo Salvini-Di Maio, che questo istituto già esiste nel nostro ordinamento insieme al rispetto del principio della bigenitorialità”. Così i deputati Dem Walter Verini, responsabile Giustizia del Pd, ed Elena Carnevali, della Presidenza del Gruppo Pd alla Camera.

Il Pd contro il ddl Pillon

“Esiste e sono i magistrati a decidere nel merito tenendo conto degli interessi dei minori e, di volta in volta, dei diritti e dei doveri delle madri e dei padri. Che vanno garantiti. Tenendo sempre come base l’interesse dei figli minori ed equilibrando quelli delle madri e dei padri separati. Gli automatismi che invece si vogliono introdurre attraverso il ddl Pillon sono gravi, dannosi e rischiano di aprire ferite incalcolabili ai figli dei minori separati”.

L’interesse e la tutela del minore

“Alle dichiarazioni di Spadoni va ribattuto che è tutto l’impianto del ddl Pillon che va respinto. Al centro ci deve sempre essere la tutela e l’interesse del minore. Su questo il Pd è impegnato insieme a tante associazioni e forze che non vogliono arretrare sul terreno della civiltà giuridica e della convivenza civile”.

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