Farmaci, come salvarli dalla pattumiera

© LAPRESSE - Luca Bruno
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NAPOLI – La lotta allo spreco alimentare è al centro del dibattito politico nazionale ed internazionale ormai da anni. Buttare cibo vuol dire impiegare in maniera completamente sbagliata risorse ed energie, in un momento in cui il nostro pianeta si mostra particolarmente fragile per la scarsità e i costi elevati dell’energia. Ma esistono molte forme di spreco, gli alimenti sono senza dubbio la quota più elevata, ma non l’unica. Ad esempio ogni anni finiscono nella pattumiera i farmaci inutilizzati, scaduti. Pillole e fiale che hanno richiesto un processo di produzione non semplice e, anzi, molto dispendioso. Cosa possiamo fare per ridurre gli sprechi?

Il PROGETTO

‘FarmacoAmico’ è il progetto che dal 2013 Hera promuove con Last Minute Market per raccogliere medicinali non scaduti e creare una rete solidale sul territorio. I farmaci con ancora almeno 6 mesi di validità e in uno stato di conservazione adeguato vengono riutilizzati da enti non profit per progetti locali di assistenza alle fasce deboli della comunità o di cooperazione decentrata. Il progetto ha come obiettivi specifici: prevenire e ridurre la produzione di rifiuti, sostenere gli enti che assistono le fasce deboli della comunità, diffondere buone pratiche di prevenzione dei rifiuti e riduzione dello spreco. I farmaci ancora utili selezionati all’interno della rete Farmaco Amico sono resi disponibili sia ad enti che si occupano di progetti di cooperazione decentrata che ad enti che lavorano nel territorio italiano, in particolare all’interno del territorio regionale dell’Emilia-Romagna. I farmaci vengono spediti anche all’estero (Europa, Asia, Africa e America centro-sud). Gli enti a cui sono donati i farmaci sono enti specializzati in questo tipo di attività, dotati di personale medico e farmacista di riferimento.

I RISULTATI

Nel corso del 2021, nei territori che hanno aderito alla campagna, sono state riavviate al riuso oltre 55mila confezioni di farmaci per un valore complessivo di circa 717.100 euro. Il progetto ha visto coinvolte in totale 162 farmacie e 31 Enti no profit, di cui alcune operanti all’estero. Inoltre tra i partecipanti all’iniziativa si contano diversi partner, istituzioni, associazioni di categoria e soggetti del panorama aziendale, per un totale di 52 soggetti coinvolti.

MEDICINALI SCADUTI

Per quanto riguarda invece i farmaci scaduti, le confezioni vanno portate nelle farmacie o negli ambulatori delle Asl ed inseriti negli appositi contenitori per poterli raccogliere in modo differenziato e non causare problemi all’ambiente e alla salute. Contrariamente a quello che si pensa molti farmaci non si degradano facilmente e in alcuni casi possono, addirittura, continuare a vivere nell’ambiente per più di un anno contribuendo a deturparlo. L’inquinamento delle falde acquifere e delle acque potrebbe infatti raggiungere livelli di principi attivi farmacologici allarmanti, causando problemi alla nostra salute.

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