Liberata Maria Ressa, la giornalista anti-Duterte

Il portavoce del presidente, dal canto suo, ha respinto le accuse secondo cui l'arresto sarebbe politicamente motivato

(Photo by TED ALJIBE / AFP)

MANILA – È stata liberata su cauzione nelle Filippine la giornalista Maria Ressa, il cui arresto mercoledì nel suo ufficio di Manila ha sollevato indignazione internazionale. Visto che sono note le posizioni critiche di lei e del suo sito di informazione Rappler nei confronti del presidente Rodrigo Duterte e della sua cosiddetta ‘guerra alla droga’. Per la cauzione la reporter ha sborsato 100mila pesos, pari a 1.900 dollari.

La giornalista è stata liberata, le prime parole davanti al tribunale

Ressa, 55 anni, ha trascorso la notte agli arresti. Per la giornalista, che è fra i reporter scelti da Time Magazine come persona dell’anno del 2018, l’accusa è adesso di diffamazione online. E giunge dopo le accuse di evasione fiscale che già rischiavano di far chiudere il sito. “Il messaggio che il governo sta mandando è molto chiaro…silenzio o sarete i prossimi”, ha detto Ressa, emozionata, parlando con i giornalisti davanti a un tribunale di Manila. “Vi chiedo di non restare in silenzio anche se, e specialmente se, sarete i prossimi”, ha aggiunto.

La replica del portavoce di Duterte

Il portavoce di Duterte dal canto suo, Salvador Panelo, ha respinto le accuse secondo cui l’arresto sarebbe politicamente motivato. “L’accusa di Maria Ressa secondo cui questo è un assalto alla libertà di espressione o alla libertà di stampa non ha base”, ha detto Panelo alla radio DWFM di Manila. Sottolineando che la denuncia non è stata presentata né da Duterte né da suoi alleati.

L’indagine che ha suscitato lo scandalo

Il nuovo caso contro Ressa, e contro l’ex giornalista di Rappler Reynaldo Santos, deriva da una notizia scritta nel 2012 su presunti legami di un uomo d’affari, Wilfredo Keng, con un allora giudice della Corte più alta del Paese. Gli inquirenti inizialmente avevano respinto la denuncia del 2017 dell’uomo d’affari, ma il caso passò poi ai procuratori.

Cosa prescrive la legge vigente

Il caso si basa su una legge controversa mirata a compiere un giro di vite sui reati online che vanno dalle molestie alla pedopornografia. Il team di Ressa ha sottolineato che la legge è entrata in vigore mesi dopo la pubblicazione della notizia sul sito e che non è retroattiva, ma il governo ribatte che la legge è applicabile perché la notizia è stata aggiornata nel 2014.

La linea della difesa

Rappler, dal canto suo, controbatte che è vero che la notizia è stata aggiornata. Ma solo per correggere un refuso e che non sono stati fatti cambiamenti sostanziali. A questo punto l’avvocato di Ressa, JJ Disini, intende chiedere formalmente alla Corte in settimana di archiviare il caso. Dal momento che la pubblicazione e la modifica sono avvenuti oltre un anno fa. Quindi a suo parere è già scaduto il tempo massimo entro il quale si può avviare un’azione legale.

(LaPresse/AFP)

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