Fisco, chi è in difficoltà potrà pagare le cartelle in 10 anni: fino a 120 rate

È uno dei due pilastri della riforma della riscossione, contenuta in un decreto legislativo approvato dal Consiglio dei ministri

Foto Filippo Attili / Palazzo Chigi / LaPresse Consiglio dei Ministri

Il Consiglio dei Ministri ha recentemente approvato un decreto legislativo che introduce significative modifiche al sistema di riscossione fiscale, con l’obiettivo di rendere il fisco più “amico” nei confronti dei contribuenti. Questa riforma, articolata su due pilastri fondamentali, mira a semplificare il processo di pagamento dei debiti fiscali e a razionalizzare il sistema esistente.

Il primo aspetto chiave della riforma è la possibilità offerta al contribuente di dilazionare i propri debiti in tempi congrui, garantendo così una maggiore flessibilità nei pagamenti. Secondo la bozza del decreto legislativo, coloro che si trovano in una “temporanea situazione di obiettiva difficoltà” possono richiedere all’Agenzia delle entrate-Riscossione una dilazione fino a 120.000 euro per un periodo massimo di dieci anni. Si prevede inoltre un graduale aumento del numero di rate con il passare degli anni, con la prospettiva di raggiungere fino a 120 rate mensili dal 2031.

Per coloro che hanno debiti superiori a 120.000 euro, è prevista la concessione di fino a 120 rate mensili, indipendentemente dalla data di presentazione della richiesta, a condizione che sia documentata una temporanea difficoltà oggettiva. Il viceministro dell’Economia, Maurizio Leo, ha sottolineato che l’obiettivo del governo è continuare la lotta contro l’evasione fiscale, ma allo stesso tempo fornire sostegno a coloro che desiderano onorare i propri debiti ma si trovano impossibilitati a farlo in un’unica soluzione.

Il secondo pilastro della riforma si concentra sulla razionalizzazione del sistema di riscossione, con particolare attenzione alla gestione delle cartelle di pagamento. A partire dal primo gennaio 2025, l’Agenzia delle entrate-Riscossione è tenuta a notificare tempestivamente le cartelle di pagamento entro 9 mesi dall’affidamento del carico e ad effettuare notifiche interruttive della prescrizione del credito entro lo stesso periodo. Le cartelle non riscosse entro 5 anni dalla notifica saranno automaticamente cancellate dal magazzino.

Il governo assicura che le cartelle non verranno cancellate definitivamente, ma saranno gestite attraverso tre opzioni: l’ente creditore può gestire direttamente la riscossione coattiva, affidarla a soggetti privati tramite una gara pubblica, o riaffidarla all’Agenzia delle entrate e riscossione per due anni in caso di nuove informazioni reddituali significative del debitore.

Il panorama delle riforme si estende anche al settore dei giochi online, con l’obiettivo di riorganizzare e regolamentare il settore. Le nuove disposizioni prevedono un aumento del valore delle concessioni e l’istituzione di canoni per i concessionari che operano in Italia, con l’intenzione di raggiungere i livelli di mercato appropriati. Inoltre, si prevede il rinnovo della gara del lotto nel 2025, con una base d’asta incrementata da 700 milioni a 1 miliardo di euro.

Una delle misure più significative è lo stop all’uso del contante per ricariche superiori a 100 euro, con l’obiettivo di prevenire il riciclaggio. Chi desidera ricaricare somme più elevate dovrà utilizzare strumenti elettronici di pagamento tracciabili e sicuri.

Il governo ha annunciato che il prossimo passo sarà un intervento sulla rete dei giochi fisici, per completare la razionalizzazione dell’intero sistema. In conclusione, questa riforma della riscossione e delle regole sui giochi online mira a creare un sistema più efficiente, trasparente e adatto alle esigenze dei contribuenti e dell’industria del gioco.

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