Franco avvisa: “Superbonus ha un costo stratosferico, non è sostenibile alla lunga”

Il superbonus non è sostenibile nel lungo periodo e quindi non può essere strutturale. A metterlo in chiaro è il ministro dell'Economia, Daniele Franco, in audizione davanti alle commissioni di Camera e Senato sulla nota di aggiornamento al Def.

Foto Roberto Monaldo / LaPresse

ROMA – Il superbonus non è sostenibile nel lungo periodo e quindi non può essere strutturale. A metterlo in chiaro è il ministro dell’Economia, Daniele Franco, in audizione davanti alle commissioni di Camera e Senato sulla nota di aggiornamento al Def. Il concetto in verità si applica anche ad altre misure, come il cashback o le rottamazioni delle cartelle: l’obiettivo deve essere il ritorno alla normalità. Anche perché dopo l’attuale fase espansiva si dovrà tornare a politiche di bilancio più prudenti: “I tassi di interesse non saranno bassi per sempre”, ricorda spiegando che “serve prudenza in chi gestisce le politiche nazionali ad avere politiche di bilancio che tengano conto che si investirà a tassi più alti nel futuro”.

Nel frattempo occorre cogliere l’occasione di un costo del debito inferiore al tasso di crescita del Pil,l’opposto di quanto avvenuto negli ultimi anni. L’obiettivo principale è la crescita: “Se guardate le tavole della Nadef vedete che le ipotesi è che la nostra crescita potenziale sta aumentando perché stiamo investendo”. Sugli strumenti messi in campo nella fase pandemica, e di cui si discute in ottica manovra, occorre però una riflessione. Il superbonus per esempio ha “un costo stratosferico” e va considerato che “se lo Stato paga integralmente o più che integralmente la spesa l’effetto sui conti e sul debito è serio”. Certo, c’è un effetto positivo sull’andamento dell’Economia ma “bisogna tenere a mente che il settore non può crescere a dismisura o come spesso accade si rischia poi di creare bolle”. L’estensione al 2023 però dovrebbe essere assicurata in legge di bilancio: in tal senso la maggioranza, nella risoluzione alla Nadef, vuole impegnare il governo. Una proroga di un anno che “è una necessità”, ha detto a LaPresse il presidente di Confedilizia, Giorgio Spaziani Testa, spiegando che “non ha molto senso che ci sia una misura di quel tipo in eterno” ma serve “un sistema di incentivi coordinato e ordinato per gli interventi sugli immobili”.

Sorte più incerta per il cashback introdotto lo scorso anno dal governo Conte e congelato da Draghi. “E uno strumento che è stato molto importante per muovere verso i pagamenti elettronici e contenere l’evasione, ma c’è un’analisi costi-benefici da fare, nel prorogarla bisogna valutare gli uni e gli altri – avvisa l’ex ragioniere di Stato – Può essere che servano aggiustamenti ma è stata una misura importante, non la vedo come strutturale. Bisogna vedere se siamo arrivati al punto da raggiungere o serve un altro utilizzo”. E pure sulla rottamazione e una nuova diluizione delle cartelle esattoriali il ministro avvisa: “Siamo valutando se qualche ulteriore spalmatura degli oneri fiscali possa essere considerata” ma “bisogna muovere gradualmente verso una situazione di normalità in cui famiglie e imprese pagano le cartelle, possiamo di nuovo smussare e diluire ma bisogna tornare alla normalità”.

Di Antonella Scutiero

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