Fuga dal Venezuela: stretta del Governo del Perù sui rifugiati

Ancora tensioni migratorie in Sud America legate all'esodo dal Venezuela. Dopo Ecuador e Colombia, la crisi riguarda adesso il Perù. È corsa contro il tempo infatti per i migranti venezuelani in fuga dal loro Paese

CRIS BOURONCLE / AFP

TUMBES (Perù) (LaPresse/AFP) – Fuga dal Venezuela: stretta del Governo del Perù sui rifugiati. Ancora tensioni migratorie in Sud America legate all’esodo dal Venezuela. Dopo Ecuador e Colombia, la crisi riguarda adesso il Perù. È corsa contro il tempo infatti per i migranti venezuelani in fuga dal loro Paese. Che provano a raggiungere il Perù. A 24 ore dall’ingresso in vigore della stretta di Lima sui rifugiati economici. Trovandosi ad affrontare un’ondata migratoria massiccia di cittadini venezuelani, una settimana fa Lima ha annunciato che a partire dal 25 agosto per entrare in territorio peruviano sarebbe diventato obbligatorio avere un passaporto (non basterà più solo la carta d’identità). Un problema sia per i migranti già usciti dal Venezuela. Il cui viaggio verso i Paesi di destinazione dura in genere settimane. Sia per chi intende mettersi in viaggio, visto che ottenere un passaporto in Venezuela è diventato molto lungo e complicato.

In troppi in fuga dal Venezuela, troppi spostamenti migratori

È l’intera regione a essere interessata da massicci spostamenti migratori. Partono sia dal Venezuela del presidente Nicolas Maduro, sia dal Nicaragua. Dove sono oltre 300 le persone morte negli ultimi mesi nella repressione delle proteste contro il presidente Daniel Ortega. Dal Nicaragua i migranti fuggono soprattutto verso il vicino Costa Rica. Sono migliaia le persone che attraversano la frontiera per cercare rifugio. Nel timore di essere arrestate. Quanto al Venezuela, invece, perlopiù i migranti si dirigono verso Cile, Perù e Argentina. Per ricongiungersi con le famiglie già sul posto, passando per Colombia ed Ecuador.

Prima del Perù la crisi dei migranti anche in Ecuador e Colombia

Prima del Perù, la crisi dei migranti venezuelani era esplosa lo scorso fine settimana proprio in Ecuador e Colombia: sabato Quito aveva adottato la stessa misura di Lima e, con l’entrata in vigore dell’obbligo di passaporto, migliaia di venezuelani in fuga dalla crisi politica ed economica del loro Paese si erano ritrovati bloccati in Colombia. Secondo le stime ufficiali, negli ultimi 15 mesi in Colombia sono entrati oltre un milione di migranti venezuelani, mentre più di 4mila arrivano ogni giorno al confine con l’Ecuador, dopo viaggi di settimane a piedi o in autostop.

Coinvolto anche il territorio del Brasile

Coinvolto anche il Brasile, dove la scorsa settimana il presidente Michel Temer ha convocato una riunione d’emergenza a seguito di violenze fra residenti e migranti scoppiate nella città di confine di Pacaraima, nel nord: un furto con aggressione ai danni di un commerciante è stato attribuito a dei venezuelani, così decine di abitanti hanno bruciato il principale campo di fortuna dei migranti e sono anche stati esplosi dei colpi. Nei primi sei mesi del 2018 sono 56.740 i venezuelani che hanno provato a regolarizzare la loro situazione in Brasile.

Le Nazioni unite hanno lanciato giovedì un appello ai Paesi latino-americani

Le Nazioni unite hanno lanciato giovedì un appello ai Paesi latino-americani, chiedendo di continuare ad accogliere i rifugiati venezuelani e denunciando le restrizioni introdotte da Ecuador e Perù. I venezuelani sono strangolati dalla crisi economica: l’inflazione potrebbe raggiungere 1.000.000% alla fine del 2018 secondo l’Fmi, e il Pil dovrebbe avere un crollo del 18%. Per questo negli ultimi anni milioni di persone hanno preferito partire: l’Onu stima che siano 2,3 milioni i venezuelani che hanno lasciato il Paese per sfuggire alla miseria. Oltre 800mila sono andati in Colombia, dove hanno un diritto di soggiorno temporaneo. Sulla crisi migratoria del Venezuela, per il 17 e 18 settembre l’Ecuador ha organizzato una riunione regionale, che si terrà a Quito: invitati a discutere i ministri degli Esteri di 13 Stati dell’area, fra cui il Venezuela stesso.

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