G20, verso il Patto di Roma. Speranza: “La sfida è portare i vaccini ai Paesi fragili”

La due giorni, presieduta da Speranza, si svolge ai Musei Capitolini

Foto Roberto Monaldo / LaPresse 28-04-2021 Roma Politica Senato - Mozione di sfiducia nei confronti del ministro della Salute Roberto Speranza Nella foto Roberto Speranza Photo Roberto Monaldo / LaPresse 28-04-2021 Rome (Italy) Senate - No confidence motion against the minister of Health Roberto Speranza In the pic Roberto Speranza

ROMA – Potenziare la sanità pubblica su scala globale, prevenire future pandemie e migliorare la risposta a quella attuale attraverso studio e vaccini. Sono questi i temi al centro del G20 dei ministri della Salute che si tiene nella Capitale.

“Ci sono le condizioni, per costruire il Patto di Roma”, è il commento del ministro della Salute Roberto Speranza, dopo la prima giornata di riunioni. “La sfida è provare ad allargare la forza dei nostri servizi sanitari nazionali, investire di più e provare a segnare un cambio di passo molto significativo che consenta di difendere l’approccio di universalità del servizio sanitario nazionale”.

La due giorni, presieduta da Speranza, si svolge ai Musei Capitolini, luogo simbolo, non solo per l’enorme patrimonio artistico che conserva, ma anche perché vi furono firmati, nel 1957, i Trattati di Roma, che hanno segnato una tappa fondamentale nella costruzione dell’integrazione europea.

Sul fronte della lotta al Covid-19, spiega il ministro, “ci sono distanze molto forti tra i paesi più ricchi e più avanzati che hanno percentuali di vaccinati molto significative e ci sono paesi che invece sono indietro”. L’obiettivo è portare il vaccino dappertutto, “anche nei paesi più fragili”, prosegue, e “l’impegno di questo Patto di Roma a cui stiamo lavorando è quello di costruire le condizioni affinché il vaccino sia un diritto di tutti e non il privilegio di pochi”.

Si punta a chiudere domani con una dichiarazione condivisa, sottoscritta da tutti i paesi presenti, e il messaggio, sottolinea Speranza, è che “se una persona sta male va curata, indipendentemente dalla propria condizione economica, indipendentemente dal posto in cui è nata, indipendentemente dal colore della pelle. Il Patto di Roma considera questo come essenziale”, conclude il ministro che ancora una volta evidenzia l’importanza della campagna vaccinale anti-Covid bollando come “inaccettabili” le minacce ‘no-vax’ arrivate a diversi giornalisti.

Nel 2017, per la celebrazione dei 60 anni dei Trattati di Roma, è sul Monte Capitolino che i capi di Stato e di governo europei si riunirono per ribadire ancora i principi dell’Unione e sottoscrivere i punti chiave per il suo futuro. Nello stesso luogo, all’ombra della statua di Marco Aurelio, si pensa oggi la sanità di domani, affinché sia più equa e aiuti nel percorso verso le tre ‘P’, priorità, fissate dalla presidenza italiana del G20: people, planet, prosperity.

(LaPresse)

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