Genova, Gasparri: bugie grilline stanno uccidendo la città

"Mentre litiga sullo sfondamento ulteriore del deficit pubblico, il governo ha totalmente abbandonato Genova. Hanno fatto le passerelle nella città ligure promettendo di tutto e di più. Il Presidente del Consiglio, davanti ai cittadini, ha sventolato un decreto evidentemente falso perché non ha preso ancora corpo"

Foto Fabio Cimaglia / LaPresse
Roma, 27 set. (LaPresse) – “Mentre litiga sullo sfondamento ulteriore del deficit pubblico, il governo ha totalmente abbandonato Genova. Hanno fatto le passerelle nella città ligure promettendo di tutto e di più. Il Presidente del Consiglio, davanti ai cittadini, ha sventolato un decreto evidentemente falso perché non ha preso ancora corpo. Conte ha mentito a una città ferita e oggi in profonda crisi e in attesa di risposte. Fanno bene quei cittadini che pensano anche di coinvolgere Grillo nella loro protesta e nella loro esasperazione. È infatti lui il riferimento di un movimento che esprime Ministri indegni come Toninelli. Le sciocchezze di questo personaggio offendono i vivi e i morti. Il ponte per ballare e per mangiare è una cosa che non si può sentire”. Lo ha dichiarato il senatore Maurizio Gasparri (FI) .

ha aggiunto Gasparri

“La Regione e il Comune avevano avanzato proposte precise, indicato chi doveva pagare e chi doveva realizzare il ponte. Il governo invece ha seminato soltanto caos e bugie. A questo punto deve inervenire anche il Presidente della Repubblica, come garante supremo delle istituzioni e come persona che si è recato più volte in queste settimane a Genova per essere accanto alla città. Basta retorica, basta selfie e applausi immeritati. Da Grillo a Toninelli c’è una filiera evidente di responsabili di questo abbandono. Nessun decreto, nessuna risposta, nessuna iniziativa. Solo demagogia, propaganda, rancore e ipotesi di procedure che aprirebbero un contenzioso infinito che lascerebbe Genova senza ponte e di riflesso il suo porto e la sua economia condannati a morte. È intollerabile questa situazione vergognosa della quale si deve occupare con immediatezza anche il Parlamento. Abbiamo un calendario vuoto o riempito con argomenti minori.

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