Genova, nel decreto la nomina del commissario con super poteri

Foto Vincenzo Livieri - LaPresse in foto Danilo Toninelli

Genova – Misure a sostegno di chi ha subito danni alla casa e all’attività lavorativa, interventi per far ripartire la città, 500 assunzioni per gli enti locali e il conto per la ricostruzione del ponte Morandi a carico di Autostrade. Il ministro Toninelli, nel capoluogo ligure per l’inaugurazione del Salone nautico, si è presentato “con il decreto in mano, checché ne dicesse qualcuno che arrivavo a Genova senza”. Dal testo sono emersi i particolari di quello che il governo gialloverde ha in mente dopo la tragedia del 14 agosto, costata la vita a 43 persone.

“Commissario competente, ineccepibile e con tanti poteri”

Mentre rimane l’attesa di capire chi sarà il commissario straordinario, intanto il ministro pentastellato anticipa che “dovrà essere bravo, competente e anche moralmente ineccepibile, perché avrà tanti poteri“.

Commissario straordinario avrà facoltà di nominare fino a due sub commissari

Nel decreto si legge nero su bianco che “per la demolizione, per la rimozione e lo smaltimento delle relative macerie, nonché per la progettazione, l’affidamento e la ricostruzione dell’infrastruttura e il ripristino del connesso sistema viario di collegamento.

Il commissario straordinario opera in deroga a ogni disposizione di legge

Fatto salvo il rispetto dei vincoli non derogabili derivanti dall’appartenenza all’Unione europea“. Potrà contare su una struttura di supporto di 20 persone, dipendenti di pubbliche amministrazioni centrali e territoriali.

L’esecutivo aveva annunciato pugno duro con Autostrade 

La bozza del testo prevede che, “in quanto ritenuto responsabile” del crollo, il concessionario sia tenuto a far fronte alle spese di ricostruzione dell’infrastruttura e di ripristino del sistema viario di collegamento entro trenta giorni dalla richiesta del commissario straordinario. In caso contrario quest’ultimo individuerà un soggetto pubblico o privato che anticipi le somme necessarie alla integrale realizzazione delle opere.

La società, come aveva più volte rimarcato il M5S, non avrà alcun ruolo nella ricostruzione del ponte Morandi, e l’ha ribadito anche il premier Giuseppe Conte dal vertice europeo di Salisburgo: “E’ fuori rispetto a questo contesto“.

Tempi previsti, da un minimo di 9 mesi a un massimo di 16

La società dei Benetton, che era stata invitata dal governatore ligure a presentare un piano, l’ha fatto, con diverse opzioni progettuali ispirate al disegno donato da Renzo Piano.

Questa era la via su cui puntava Toti, sperando di velocizzare l’iter, ma il governo non lascia spiragli per un rientro in partita di Aspi, che intanto si è impegnata con la Regione a indennizzare i cittadini interessati dalla demolizione della casa. Entro il 15 novembre ci sarà la stipula dei rogiti per la cessione del proprio immobile e l’erogazione dell’intero importo, costituito da stima più indennizzi.

L’esecutivo prevede l’istituzione di una zona franca urbana

Prevista anche una zona logistica semplificata porto e retroporto di Genova, 22,5 milioni per il trasporto pubblico locale e l’assunzione fino a 500 persone, divise tra 2018 e 2019, per Regione, Città metropolitana e Comune con funzioni di protezione civile, polizia locale e di supporto all’emergenza, in deroga ai vincoli di contenimento della spesa.

Toninelli ha aperto alla Gronda, osteggiata per anni dal M5S

Se si dovrà fare la si farà“. Il governo sta valutando, “non c’è alcun tipo di pregiudizio nei confronti della Gronda, come non c’è alcun tipo di pregiudizio nei confronti di alcuna grande opera ereditata dal passato“.

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