Giro d’Italia, tappa e maglia rosa a Carapaz. Nibali ‘stuzzica’ Roglic

Per la prima volta un corridore dell'Ecuador vince una tappa al Giro

Foto Gian Mattia D'Alberto - LaPresse Nella foto: Carapaz Richard

MILANO – La prima volta dell’Ecuador al Giro d’Italia. Straordinaria impresa dello scalatore ecuadoriano, Richard Carapaz, che vince per distacco la 14/a tappa del Giro d’Italia, la Saint Vincent-Courmayeur di 131.0 km. Conquistando anche la maglia rosa di leader della classifica generale. Mai un corridore del piccolo paese sudamericano aveva vestito la maglia rosa al Giro. Il 25enne della Movistar, già protagonista nella frazione di ieri a Ceresole, con una progressione irresistibile sul Colle di San Carlo, ha preceduto l’inglese Simon Yates della Mitchelton-Scott, staccato di 1’31” dopo un attaccato all’ultimo chilometro. Terzo posto per Vincezo Nibali della Bahrain Merida, che ha regolato il gruppo dei migliori, a 1’54” da Carapaz. Lo squalo dello Stretto ha guadagnato anche 4″ preziosi di abbuono su Primoz Roglic. Arrivato alle sue spalle insieme allo spagnolo Mikel Landa della Movistar e al colombiano Miguel Angel Lopez della Astana.

“E’ un sogno che diventa realtà, ora dobbiamo lavorare molto per conservare la maglia rosa”, ha detto Carapaz dopo la vittoria. “Oggi stavo bene, ho attaccato al momento giusto per costruire questo sogno chiamato maglia rosa”, ha aggiunto l’ecuadoriano. “Stamattina mi sentivo bene, sapevamo che l’altitudine era buona per me. Ho dato tutto perché sapevo che era in gioco l’intero Giro, i 30 secondi che ho guadagnato sulla la penultima scalata sono stati sufficienti a permettermi di costruire il vantaggio di cui avevo bisogno”, ha spiegato ancora un emozionato Carapaz.

Dopo le schermaglie di ieri, anche oggi Nibali e Roglic si sono tenuti d’occhio per tutto il giorno con il siciliano che ha fatto imporre un ritmo vertiginoso alla sua squadra (in particolare a Damiano Caruso) fin dai primi chilometri di salita, per poi provare ad attaccare lo sloveno con una spericolata discesa dal Colle di San Carlo. “I 4 secondi di abbuono? Piccolezze, ho cercato di fare una bella azione sulla salita più dura, Caruso è andato come una moto. Ma è difficile perchè ci sono corridori che stanno molto bene”, ha commentato uno stremato Nibali al traguardo. “Roglic è molto solido. Oggi ha corso bne, ha collaborato. Così va bene, ce la giochiamo tutti allo stesso modo”, ha aggiunto a proposito del suo rivale più pericoloso.

Con i 10″ di abbuono per il vincitore, alla fine Carapaz (quarto al Giro dello scorso anno) ha guadagnato oltre 2′ su Roglic a lungo maglia rosa virtuale durante la tappa. Nella classifica generale, l’ecuadoriano ha ora 0.07″ di vantaggio sullo sloveno della Jumbo, seguono Nibali a 1’47” e il polacco Rafal Majka a 2’10”. La maglia rosa uscente, Jan Polanc della UAE Emirates, è crollato proprio sul San Carlo ed è arrivato staccato di 7’41”. Lo sloveno adesso accusa un ritardo di 3’29” da Carapaz.

Domani è in programma la 15/a tappa, la Ivrea-Como di 232.0 km. Una frazione insidiosa, perchè dopo i primi 160 km in pianura, il percorso prevede una serie di brevi ma impegnative salite e discese, sulle strade teatro di solito del Giro di Lombardia, sulla carta adatto alle caratteristiche di Nibali. E chissà che proprio domani, lo squalo non provi uno dei suoi proverbiali assoli per cercare di far saltare il banco.

Antonio Martelli (LaPresse)

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