Global compact, cosa prevede il documento Onu e perché l’Italia ha scelto l’astensione

Il governo italiano ha scelto di parlamentarizzare il dibattito

Foto Vincenzo Livieri - LaPresse in foto Enzo Moavero Milanesi

NEW YORK – L’Assemblea Generale dell’Onu ieri ha approvato la risoluzione che recepisce il Patto Globale per una sicura ordinata e regolare migrazione. Il Global Compact for Migration è stato approvato con 152 voti a favore, 5 contro, 12 astenuti. Tra questi, anche l’Italia.

Cos’è il Global Compact e cosa prevede

Il Global Compact for Safe, Orderly and Regular Migration è un accordo intergovernativo voluto dall’Onu, che mira a coprire tutti gli aspetti delle migrazioni internazionali. Prevede una serie di azioni per affrontare il fenomeno delle migrazioni. Il documento fissa 23 obiettivi per i paesi che vi hanno aderito, e prospetta per ciascuno una serie di azioni a cui i governi possono ispirarsi per reagire ai flussi migratori.

Come chiarito dal ministro degli Esteri Enzo Moavero Milanesi, “non sarà un atto giuridicamente vincolante”. Questo in effetti risulta anche dal testo dell’accordo, che definisce il Global Compact come una “piattaforma non vincolante, cooperativa (…) che favorisce la cooperazione internazionale tra attori rilevanti circa la migrazione, riconosce che nessuno Stato può affrontare il fenomeno migratorio da solo, conferma la sovranità degli Stati e le loro obbligazioni in base al diritto internazionale”.

L’astensione dell’Italia: cosa rischia il Paese

L’Italia ieri ha scelto la strada dell’astensione, annunciata dal premier Giuseppe Conte in una nota. “Il Global Migration Compact è un documento che pone temi e questioni diffusamente sentiti anche dai cittadini”. Per questo, si legge, il governo ritiene “opportuno parlamentarizzare il dibattito e rimettere le scelte definitive all’esito di tale discussione, come pure è stato deciso dalla Svizzera”. L’Italia, dunque, non parteciperà al summit Onu di Marrakech, in Marocco, che tra il 10 e l’11 dicembre adotterà il documento. In quell’occasione, “il Governo non parteciperà, riservandosi di aderire o meno al documento solo quando il Parlamento si sarà pronunciato”.

L’esclusione dell’Italia dal patto che regola il flusso dei migranti rischia di escludere del tutto il Paese dalle politiche europee atte a facilitare la vita degli immigrati. Una strada che il leader della Lega Matteo Salvini sembra voler percorrere, per gestire in autonomia quello che è un fenomeno che interessa molto l’Italia.

Eppure fino a qualche mese fa eravamo capofila dei Paesi del sì. Il Global Compact è infatti un documento che si propone di affrontare il fenomeno delle migrazioni a livello globale, tema centrale dei primi mesi del governo giallo-verde. Mentre il movimento 5 Stelle apre a un dibattito, la Lega è però sempre ferma sul no alla partecipazione italiana al documento Onu. Una divisione su cui i due partiti al governo rischiano dunque uno scontro.

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