Green pass, Carfagna: “Sì al certificato ma non per bar e ristoranti”

L'intervento della ministra per il Sud

ROMA – Il green pass “credo che sia lo strumento più adatto ai tempi eccezionali che stiamo vivendo. È l’opposto di una camicia di forza: nasce a tutela dei cittadini e delle imprese per liberare tutte quelle attività che la pandemia ha vietato o limitato, e per ripristinare l’esercizio dei diritti in sicurezza. Penso ai concerti di piazza, ai festival estivi, ai raduni, alle gare sportive. Tutte cose che si potrebbe tornare a fare senza rischi, incentivando tra l’altro i giovani a vaccinarsi”. Così la ministra per il Sud Mara Carfagna intervistata da Repubblica.

“Il dittatore è il virus, non chi lavora per contrastarlo – aggiunge -. È il virus che ci ha chiuso in casa per oltre un anno, ci ha impedito la socialità, ha impoverito milioni di famiglie. Dire no a misure di vigilanza e contenimento significa rischiare una quarta ondata.

L’esperienza dell’estate scorsa dovrebbe averci insegnato qualcosa.

Nessuno può permettersi un altro stop and go”.

E sul cosiddetto ‘modello francese: “Io starei attenta a replicare schemi importati dall’estero. Penso che da noi sia difficile utilizzarlo per trasporti pubblici, bar e ristoranti, dove fra l’altro le misure a tutela della salute pubblica sono sempre state rispettate. Mentre sarebbe opportuno per grandi eventi, viaggi aerei o discoteche, dove il pericolo di assembramento è alto”.

(LaPresse)

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