Guerra a Ponticelli, due arresti tra i Casella. Presi Righetto e Aulisio per tentato omicidio

Napoli. Blitz dopo i fuochi per la scarcerazione di De Micco. Peppe ’o Blob è stato ferito nel primo dei 3 agguati nella zona nell’ultimo mese

NAPOLI – Dagli spari alle manette. Un provvedimento di fermo è stato eseguito da polizia e carabinieri nei confronti di due protagonisti dell’escalation criminale e di violenza a Ponticelli. In manette è finito Giuseppe Righetto, 36enne noto come Peppe ‘o Blob. Con lui arrestato e Nicola Aulisio, 23 anni, figlio del ras Luigi Aulisio, cognato dei fratelli Casella. L’operazione è scattata nel pomeriggio di ieri. Per loro accuse pesanti che vanno dal tentato omicidio al porto illegale di armi da fuoco, agli spari in luogo pubblico, con l’aggravante mafiosa. Per gli inquirenti sarebbero responsabili del tentato omicidio di Rodolfo Cardone, lo scorso 7 ottobre, ma anche dell’agguato ai danni di Rosario Rolletta, l’ex ras oggi collaboratore di giustizia, che fu portato a termine pochi giorni dopo novembre.

La recente escalation di violenza è partita proprio dal ferimento di Giuseppe Righetto, pochi giorni fa, quando il fratellastro di Eduardo Casella è stato raggiunto da un proiettile che gli ha trapassato la mano destra. Poi c’è stato l’agguato mortale a Giulio Fiorentino, 29 anni, residente nella zona del rione Incis e il ferimento dell’altro che era con lui, Vincenzo Di Costanzo, entrambi dati in quota De Martino ‘XX’. Ma la scia di sangue che ha bagnato Ponticelli dura da mesi. Era il 1° novembre quando un commando composto da varie persone, il numero era imprecisato, che viaggiava a bordo di una Fiat Panda grigia affiancò, all’altezza di via Argine a Ponticelli, la Clio sulla quale viaggiava il 35enne Rosario Rolletta.

I sicari fecero fuoco più volte verso la vettura del ras oggi pentito. Il 35enne era un volto noto. In passato vicino ai De Micco, fu arrestato nel 2018 nel blitz contro i cosiddetti ‘Amici di Cercola’, in tempi più recenti si era avvicinato ai De Martino. Prima c’era stato il ferimento di Rodolfo Cardone, il 23enne che, lo scorso 7 ottobre, mentre si trovava in via Fratelli Grimm, all’esterno del bar Royal, quando fu raggiunto da alcuni colpi di pistola. Le indagini fecero fatto emergere una pista chiara, quella del gruppo Casella. Dopo Cardone ci sono stati altri fatti di sangue. Rolletta fu colpito a tre giorni dall’agguato in cui era rimasto ferito Luigi Aulisio e l’ipotesi fu che potesse essere una risposta all’agguato al cognato dei fratelli Casella.

Ma dalle indagini che hanno portato ai fermi è emerso anche uno scenario criminale che vede i Casella oggi federati con il gruppo De Luca Bossa-Minichini. L’indebolimento della cosca De Luca Bossa-Minichini, decimata dagli arresti, e la disarticolazione del gruppo Schisa, martoriato anche dal pentimento dello stesso figlio del fondatore, ha portato alla formazione di nuovi equilibri criminali. Di recente l’attenzione era stata posta su un nuovo sodalizio che si starebbe formando nel rione De Gasperi e che avrebbe l’appoggio della cosca Aprea di Barra. Sarebbe questo neonato gruppo criminale ad aver preso il posto degli Schisa confermando, allo stesso tempo, come già da tempo i ‘barresi’ avessero messo gli occhi su Ponticelli. Dopo gli arresti potrebbero cambiare ancora i rapporti di forza e gli equilibri.

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