Guerra, il monito di Putin: “Cresce la minaccia nucleare”

Foto Mikhail Klimentyev, Sputnik, Kremlin Pool via AP in foto Vladimir Putin

MOSCA – “Cresce la minaccia nucleare”. Ha così, ancora una volta, evocato la guerra atomica, lo Zar russo, Vladimir Putin sottolineando come il suo Paese sia concentrato “sui mezzi pacifici” tuttavia pronto, contro eventuali minacce nemiche “a difendersi con tutti i mezzi a disposizione. Per quanto riguarda i risultati dell’operazione militare russa in Ucraina – ha poi aggiunto – potrebbe essere un processo lungo ma sono comparsi nuovi territori: questo è un risultato così significativo per la Russia”.

Gli scenari

Putin ha poi spiegato che “il mare di Azov è diventato un mare interno della Federazione Russa, queste sono cose serie. Non ha senso parlare di una nuova mobilitazione militare in Russia. Dei 300mila mobilitati, 150mila sono stati schierati nella zona dell’operazione militare in Ucraina, e di questi 77mila si trovano nelle unità di combattimento. In Polonia ci sono elementi nazionalisti che sognano di riprendere i territori ex polacchi oggi parte dell’Ucraina occidentale”. E sulle Ong ha detto: “Alcune organizzazioni per i diritti umani occidentali sono state create come strumento di influenza sulla politica interna della Russia e soprattutto di altri Paesi dell’ex Unione Sovietica”.

La risposta Usa

Immediata la risposta giunta da Washington per bocca del portavoce del dipartimento di Stato Usa Ned Price sull’eventuale utilizzo di armi atomiche da parte della Russia: “Pensiamo – ha sottolineato il rappresentante della Casa Bianca – che qualsiasi discorso alla leggera sull’uso dell’arma nucleare sia assolutamente irresponsabile”.

L’apertura

In un’intervista rilasciata ad un quotidiano il viceministro degli Esteri russo, Sergey Ryabkov ha dichiarato che “la Russia non sta valutando possibili concessioni unilaterali nel dialogo sulla stabilità strategica con gli Stati Uniti, ma è pronta a riprendere questo dialogo su una base paritaria ed equilibrata. Se e quando gli americani saranno pronti a riprendere il dialogo sulla stabilità strategica, noi saremo pronti – ha detto – Sappiamo che non sarà un compito facile, perché il dialogo è andato avanti con difficoltà e ora possono esserci alcuni elementi aggiuntivi nella posizione degli Usa che non saranno graditi a noi, ma, dopo tutto, spetta a loro decidere”

Le condizioni

Ryabkov ha poi spiegato come  il dialogo possa essere “portato avanti solo su una base paritaria, pragmatica ed equilibrata. E ci si possono aspettare risultati solo se la controparte capisce che le concessioni unilaterali da parte della Russia sono fuori discussione. Questa non è un’opzione, non viene nemmeno presa in considerazione”. E sullo scambio di prigionieri ha aggiunto che “le questioni vengono prese in considerazione attraverso un canale speciale designato dal presidente. Alcune cose sono state risolte, altre no. È un argomento molto delicato, perché riguarda la vita delle persone”.

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