Guerra in Ucraina: missili russi su Mariupol e Kiev. Il ministro Kuleba: “Accordo lontano”

Putin chiede garanzie sulla neutralità di Kiev: non dovrà ospitare basi militari straniere

ROMA – Alla terza settimana del conflitto non si placano i bombardamenti russi sulle città ucraine: missili delle truppe di Putin su Mariupol e Kiev dove sono state colpite case private nel distretto di Podilsky. Bombe anche sulla costa sud di Odessa e sulle torri delle radio e delle telecomunicazioni.

Appare pessimista su una possibile soluzione al conflitto il ministro degli Esteri ucraino, Dmytro Kuleba, secondo cui “le delegazioni sono lontane dal raggiungere un accordo”, mentre per Sergej Viktorovič Lavrov, omologo della Federazione Russa “c’è un margine di speranza”.

Le richieste e l’appello

E il presidente ucraino Zelensky nel sottolineare la necessità di maggiori sanzioni contro la Russia ha dichiarato che “il mondo deve riconoscere ufficialmente che la Russia è diventata uno stato terrorista”, stilando poi un elenco di richieste che dovrebbero condurre alla pace: “Le mie priorità nei negoziati sono assolutamente chiare: fine della guerra, garanzie di sicurezza, sovranità, ripristino dell’integrità territoriale, garanzie reali per il nostro Paese, protezione reale per il nostro Paese”. E ha aggiunto: “Se la guerra della Russia contro il popolo ucraino continua, le madri russe perderanno più figli che nelle guerre afgana e cecena messe insieme. Le truppe russe subiscono in Ucraina perdite che non sono state inflitte né in Siria, né in Cecenia. Né le truppe sovietiche subirono tali perdite in Afghanistan. Ogni soldato russo – ha aggiunto – che depone le armi avrà una possibilità di sopravvivere. Mi rivolgo in particolare ai coscritti che sono stati gettati nel calderone di questa guerra, che non è la vostra guerra. E al resto dei soldati russi che hanno ancora l’istinto di autoconservazione. Abbassate le armi – ha concluso – meglio che morire sul campo di battaglia, sulla nostra terra”.

Le trattative

Secondo il Financial Times, ci sarebbe una bozza di piano di pace da sottoporre a Russia e Ucraina. Prevede 15 punti tra cui “la rinuncia da parte dell’Ucraina alla Nato e la promessa di non ospitare basi militari straniere o armi, in cambio di protezione da alleati quali Stati Uniti, Gran Bretagna e Turchia”.

Si tratta di una bozza “che rappresenta soltanto le richieste della Russia”, hanno ribattuto da Kiev attraverso il consigliere del presidente Zelensky, Mykhailo Podoliak. Intanto da Mosca hanno rigettato le accusa di aver colpito dei civili in fila per il pane a Cherniv, mentre da Kiev hanno annunciato che il sindaco di Melitopol, Ivan Fedorov è stato liberato: “Vanya è al sicuro”, ha riferito il vice capo dell’ufficio presidenziale ucraino Kirill Tymoshenko.

Il monito

Il consigliere alla sicurezza nazionale Jack Sullivan nell’incontro con il generale Nikolay Patrushev, ha sottolineato sulle conseguenze e le implicazioni “di un possibile uso di armi chimiche e biologiche in Ucraina da parte della Russia”.  Ma Patrushev, ha subito chiarito: “Voglio dichiararlo ufficialmente: le unità militari russe coinvolte nell’operazione militare speciale in Ucraina non hanno e non possono avere ordigni chimici. La Federazione Russa, a differenza degli Stati Uniti, ha da tempo adempiuto ai suoi obblighi internazionali eliminando completamente le sue scorte di sostanze chimiche”.

Il coprifuoco

Ancora coprifuoco a Kiev: iniziato alle 20 di eri sera si protrarrà fino alle 7 di domani. “Finché non ne sapremo di più – ha detto Belkis Wille, referente di Human Rights Watch – non possiamo escludere la possibilità di un obiettivo militare ucraino nell’area del teatro, ma sappiamo che il teatro ospitava almeno 500 civili. Ci sono serie preoccupazioni su quale fosse l’obiettivo in una città sotto assedio da giorni e in cui telecomunicazioni, elettricità, acqua e riscaldamento sono stati quasi completamente interrotti”.

Colpito un rifugio

E giungono notizie di missili lanciati a Mariupol sul centro sportivo Neptun, utilizzato come rifugio per donne incinte e madri con bambini piccoli. Lo ha riferito il capo dell’amministrazione militare regionale di Donetsk, Pavlo Kyrylenko: “Stanno cercando di distruggere fisicamente i residenti di Mariupol – ha dichiarato – che sono stati a lungo un simbolo della nostra resistenza. Oggi hanno lanciato un attacco aereo sulla piscina Neptun. Donne incinte e donne con bambini sono ora sotto le macerie”. E a Chernihiv, nel nord dell’Ucraina dopo un bombardamento i soccorritori hanno rinvenuto sotto le macerie di un edificio i corpi di 5 persone, di cui 3 bambini.

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