Hamsik tra ricordi e riscatto, la Juve nel mirino

Sarri punterà ancora sul capitano nonostante le critiche. E lo slovacco scalda i muscoli per vivere una notte indimenticabile

NAPOLI (Giuseppe Palmieri) A Napoli cresce l’attesa per la sfida di domenica sera degli azzurri di Maurizio Sarri contro la Juventus. Gara decisiva per lo scudetto in cui in molti vorrebbero un Napoli a trazione anteriore, spavaldo e senza paura per violare la tana della Signora. In molti, però, si interrogano sulla necessità di portare in campo Marek Hamsik.

Il modulo con 4 attaccanti, che tanti risultati ha portato nelle ultime settimane con il ritorno di Milik, è una tentazione per Sarri non prevede l’impiego del capitano. In gare così importanti non c’è spazio per la riconoscenza, è vero. Ma Hamsik non è titolare inamovibile perché indossa bene la fascia al braccio o perché ha rinunciato al Milan o perché ha una bella cresta. Lo slovacco è il centro di gravità permanente di un gioco che ha incantato l’Italia e a tratti anche l’Europa. Dai suoi piedi e dai suoi movimenti senza palla passano gli equilibri di una squadra capace di trovare sempre, o quasi, il modo giusto di conquistare la metà campo avversaria e dominare le partite. Le critiche che stanno sommergendo Hamsik in queste ore sembrano dimenticare l’importanza che il centrocampista ha per la squadra dal punto di vista tattico e mentale. Sarri, però, guarda e passa e sta caricando il suo capitano per la madre di tutte le partite.

L’ultimo colpaccio in terra torinese, quando la Juve giocava ancora all’Olimpico, è l’indimenticabile 3-2 in rimonta inciso nella memoria dei tifosi dai due graffi d’autore di Hamsik. E chissà che non possa succedere ancora. Hamsik scalda i muscoli e affila la sua cresta per conquistare la notte più importante, per mettere a tacere le polemiche, o semplicemente per dare il suo inestimabile contributo silenzioso nello scacchiere partenopeo. Sarà ancora una volta con la fascia al braccio a stringere la mano a Buffon prima di sfidarlo. E Napoli affiderà ancora a lui e ai suoi compagni le speranze di vivere un’impresa leggendaria.

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