I Mazzarella provano a serrare le fila, ma devono trovare un nuovo leader

NAPOLI – Se i D’Amico rischiano la deflagrazione a Ponticelli con i pentimenti dei ras, i Mazzarella non se la passano meglio nel centro storico. L’ultima operazione ha assestato una ‘spallata’ ai due clan senza precedenti. All’alba del sei febbraio sono state eseguite 24 misure cautelari: tra gli arrestati Umberto Luongo, Salvatore D’Amico, Ciro Mazzarella, Umberto D’Amico, Gennaro Improta e Giovanni Salomone.

Azzerato il gotha

Per gli inquirenti non ci sono più dubbi: è stato azzerato il gotha delle cosche. Tutto da rifare. E in corsa. Le ‘paranze’ devono rimettere in sesto gli organigrammi, per evitare gli assalti dell’Alleanza di Secondigliano, che da anni mira a entrare nei vicoli del centro storico. Non solo. Nell’ordinanza cautelare, la Procura traccia un quadrio preciso e descrive la contrapposizione armata tra i Mazzarella-D’Amico e i Silenzio, spalleggiati proprio dai ‘secondiglianesi’.

Le indagini

L’attività investigativa riguarda il periodo tra il febbraio 2018 e il gennaio 2020. Il clan Mazzarella è rivale dell’Alleanza e con le intercettazioni gli investigatori riescono a documentare la contrapposizione con i Silenzio. Per i Mazzarella è il secondo duro colpo dopo gli arresti del 7 dicembre, che hanno destabilizzato il centro storico e il quartiere Mercato, con i fermi di Ciro Mazzarella, Michele Mazzarella e Salvatore Barile. Tanto che i Contini hanno cominciato a muovere ‘pedine’ dal Vasto, per entrare alla Maddalena e alla Duchesca, rischiando forti tensioni e una escalation dai risvolti imprevedibili. Anche il quartiere Poggioreale è in fermento. Ma qui le cose potrebbero cambiare questo. Luciano Barattolo è tornato libero poco tempo fa (ha la libertà vigilata). E tra pochi giorni sarà scarcerato anche il fratello Francesco Barattolo, 38 anni: lascerà il carcere di Secondigliano.
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