Il 45% dei sanitari campani non si vaccina

In Campania i camici bianchi non vogliono immunizzarsi. Il presidente dell’Ordine dei medici: “Si faccia chiarezza”. Secondo i dati incrociati di Regione e Governo in 80mila non aderiscono al piano

NAPOLI – La metà o quasi del personale sanitario della Campania non vuole vaccinarsi. Venerdì il governo ha diffuso per la prima volta i dati relativi all’avanzamento del piano vaccinale in Italia. Era una promessa del premier Mario Draghi, puntuale è arrivata la nota della Presidenza del Consiglio. Secondo il ‘Report vaccini anti Covid 19’ che dal 26 marzo in poi il governo fornirà ogni settimana, emerge un dato a metà tra l’inquietante e il vergognoso nella nostra regione.

La platea della popolazione di personale sanitario (medici, infermieri, Oss) censito dal governo è pari a 178.004 persone. Di queste avrebbero ricevuto la prima dose vaccinale 96mila (il 54%), la seconda in 86mila (il 48%). Il dato che desta preoccupazione è quello alla voce “In attesa della prima dose”. Si tratta di 81mila unità, pari al 45% del personale ospedaliero campano.

Incrociando questi dati con quelli forniti dall’Unità di crisi, possiamo facilmente calcolare la platea del personale ospedaliero che ha fatto richiesta del vaccino, aderendo alla campagna in corso. I dati forniti il 27 marzo dall’Unità di crisi della Campania asseriscono che la prima dose è stata inoculata a 92mila persona, pari al 93% del totale degli aderenti. Ora, la Regione di Vincenzo De Luca non fornisce il numero degli aderenti, ma il calcolo è molto semplice. Sono circa 98mila ad aver richiesto la vaccinazione tra la popolazione ospedaliera.

Sottraendo questo numero alla platea totale fornita dal governo Draghi, otteniamo un numero: 79mila. Ecco, sono quasi 80 mila tra medici, infermieri e personale vario a non aver aderito alla campagna vaccinale. Insomma, riassumendo: quasi la metà ha disertato o sta disertando la vaccinazione. Se confermati, questi dati catapultano la Campania all’ultimo posto di una triste classifica, quella dei ‘disertori vaccinali’ che tanto stanno facendo preoccupare il Paese. Ad esempio il Lazio ha vaccinato tutto il mondo ospedaliero (nessuno escluso) e tutti hanno aderito. Anche la Lombardia, che pure sulle vaccinazioni ha prodotto sin qui disastri, ha inoculato la prima dose a tutto il personale ospedaliero ed all’80% ha iniettato il richiamo. Ma soprattutto, il personale ospedaliero lombardo ha aderito in massa.

Nella altre Regioni italiane, poi, il dato dei ‘disertori’ raggiunge cifre basse. Il 17% in Calabria, il 23% in Piemonte, il 27% in Emilia-Romagna, il 19% in Sicilia e l’1% in Toscana ad esempio. La media nazionale di diserzione è del 13%. Secondo Bruno Zuccarelli, presidente dell’ordine dei medici della Campania, questi dati non corrispondono al vero. Interpellato da Cronache, spiega: “Questi dati sono assolutamente sbagliati e non veritieri. Altrimenti le aziende avrebbero segnalato”.

Bisogna poi sottolineare che, in assoluto, i dati forniti dalla Regione Campania e il governo Draghi spesso non collimano. E’ una vicenda che va chiarita al più presto. Anche perché, in questi giorni, l’esecutivo nazionale sta valutando l’approvazione di una norma che prevede l’obbligo di vaccinazione per il personale sanitario. Il ministro della Salute Roberto Speranza, però, ha anche aggiunto: “Penso che la stragrande maggioranza dei nostri operatori sanitari abbia risposto immediatamente in maniera positiva a questa chiamata al vaccino, dando il buon esempio. Ora stiamo verificando i dati definitivi”. Ecco, la verifica deve essere tempestiva e immediata. E soprattutto precisa. Anche perché, dovessero essere confermati questi dati e si dovesse andare avanti con una legge per i ‘disertori’, la Campania si troverebbe d’improvviso senza la metà della forza lavoro negli ospedali pubblici.

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