Il calcio italiano piange Anastasi, bandiera della Juve e della Nazionale

Il suo splendido gol in mezza rovesciata illuminò, insieme al ruggito di Gigi Riva, la notte del 10 giugno 1968 quando la Nazionale si laureò per la prima e unica volta campione d'Europa

© LAPRESSE

MILANO – Il suo splendido gol in mezza rovesciata illuminò, insieme al ruggito di Gigi Riva, la notte del 10 giugno 1968 quando la Nazionale si laureò per la prima e unica volta campione d’Europa: il calcio italiano piange Pietro Anastasi, scomparso ieri all’età di 71 anni dopo una lunga malattia. Aveva 20 anni quella sera ‘Pietruzzu’, reduce da una grande stagione con il Varese che gli aprì le porte della sua ‘amata’ Juventus. Per strapparlo all’Inter, l’Avvocato Gianni Agnelli spese la bellezza di 650 milioni di lire dell’epoca, stregato dai tre gol che il siciliano aveva fatto proprio contro i bianconeri. Nella Juventus, Anastasi visse anni straordinari, fino al 1976, giocando un totale di 303 partite con 130 gol. Era l’idolo della Torino operaia di cuore bianconero, migliaia di immigrati arrivati dal Sud per lavorare in fabbrica e che in lui videro un simbolo di riscatto. Passato all’Inter in cambio di Roberto Boninsegna, Anastasi giocò 66 partite in nerazzurro sognando 13 reti. Chiuse la carriera da calciatore prima nell’Ascoli e poi nel Lugano. Con la maglia della Nazionale ha disputato 25 gare siglando 8 gol.

I messaggi

Immediato il cordoglio del calcio italiano, a partira dalla ‘sua’ Juventus che domani scenderà in campo con il lutto al braccio contro il Parma e prima sarà osservato 1′ di silenzio. La Juventus “abbraccia la moglie Anna, i figli Silvano e Gianluca e saluta Pietro con una semplice parola grande quanto lui: Grazie”, il messaggio di cordoglio del club. “E’ stato un giocatore importantissimo per questo club e il calcio italiano. Uno dei miei primi ricordi è la finale dell’Europeo 1968, dove è stato protagonista. Mi sembra giusto rendere omaggio a un grande giocatore e un grande uomo”, ha aggiunto Maurizio Sarri. Anche l’Inter ha espresso il suo cordoglio, ricordando le due stagioni in nerazzurro. “Ho avuto il piacere di conoscerlo personalmente, era veramente una grande persona”, ha ricordato il tecnico Antonio Conte.

La Nazionale ricorderà Anastasi giocando col lutto al braccio nel primo dei due importanti test match di marzo il 27 a Wembley contro l’Inghilterra, sempre al campione azzurro sarà dedicata la prossima partita delle Leggende Azzurre. La FIGC, inoltre, parteciperà lunedì ai funerali di Anastasi con una delegazione guidata dal Segretario Generale Marco Brunelli. “Salutiamo una leggenda del calcio italiano, un giocatore straordinario, ma soprattutto una persona di grande spessore stimata e apprezzata da tutti”, ha detto il presidente Federale Gabriele Gravina. “Rimarrà per sempre nei cuori di tutti i tifosi azzurri per la vittoria dell’Europeo del ’68, protagonista determinante della rinascita del calcio nazionale dopo anni bui”, ha aggiunto.

Grande commozione anche in Sicilia e in particolare a Catania, la città dove Anastasi è nato e dove ha mosso i primi passi da calciatore. “E’ stato per decenni uno dei simboli di Catania e dell’intraprendenza catanese nell’Italia, un goleador di successo nei campi di calcio e anche fuori, di cui andare fieri e orgogliosi”, ha detto il sindaco Salvo Pogliese annunciando anche l’intenzione di dedicare un campo di calcio all’illustre concittadino. Infine, anche un altro siciliano doc, come Rosario Fiorello ha voluto ricordare l’ex centravanti della ‘sua’ Inter. “Eravano siciliani! Siciliani come Pietro Anastasi. Grazie Pietro. Eravamo fieri di essere tuoi corregionali. In un tempo non facile per i meridionali che arrivavano nel nord Italia”, ha scritto sui social il celebre showman.

di Antonio Martelli

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