Ilaria Alpi e Miran Hrovatin, i messaggi segreti che portano a Gladio: “Intervento del Condor”

Nomi in codice, alcuni illeggibili, altri cancellati con un pennarello. Altri individuabili come quello di Vincenzo Li Carusi, alias Vicari, delle forze segrete militari e capo del famigerato Centro Scorpione di Trapan

CASERTA – Documenti dei ‘servizi’ della marina militare, messaggi criptici contenenti riferimenti eclatanti, probabilmente custoditi dagli uomini di associazioni segrete: a 25 anni dal duplice assassino di Ilaria Alpi e Miran Hrovatin, come riporta il Fatto Quotidiano, spuntano nuove, inquietanti piste che sembrano condurre a Gladio. Gli avvocati che si oppongono alla terza richiesta di archiviazione chiedono adesso di approfondire l’inchiesta sui messaggi di Stay Behind: e la traccia, quanto pare porta in Somalia.

Le ‘presenze anomale’ in Somalia nei messaggi segreti: il Condor spostato per un ‘possibile intervento’

Sono eclatanti i riferimenti all’interno dei messaggi recuperati riguardanti al marzo del 1994.

Nomi in codice, alcuni illeggibili, altri cancellati con un pennarello. Altri individuabili come quello di Vincenzo Li Carusi, alias Vicari, delle forze segrete militari e capo del famigerato Centro Scorpione di Trapani. Così come quello di Giuseppe Cammisa, alias Jupiter, braccio destro di Francesco Cardella, guru e fondatore della comunità Saman. “Causa presenze anomale in aree Bos/Lasko ordinasi Jupiter rientro immediato base 1 Mog. Ordinasi spostamento tattico ‘Condor’ zona operativa ‘Bravo’ possibile intervento”:il dispaccio partito del comando carabinieri del Sios Alto Tirreno-La Spezia, destinata a Balad in Somalia.

Il dispaccio all’arrivo di Ilaria Alpi e Miran Hrovatin. Pochi giorni dopo l’agguato mortale

Il messaggio classificato ‘segretissimo’, partito dal comando di La Spezia, solleva molti, troppi dubbi. Sono i due giornalisti le ‘presenze anomale’? Il ‘possibile intervento’ potrebbe rappresentare l’eliminazione dei due cronisti?

“Sì, il riferimento è a loro due” dichiara l’ex uomo di Gladio che, a distanza di anni, ha fatto emergere i documenti segreti.

La coincidenza con l’agguato mortale avvenuto di giorni dopo appare sempre meno credibile. Una storia occulta, dietro al quale si nascondeva infatti una struttura militare occulta, interessata alla presenza dei due reporter.

Francesco Fonti, ex collaboratore di giustizia della ‘ndrangheta, aveva rivelato la presenza di Cammisa in Somalia all’epoca dei fatti.

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