Il caso Diciotti in Senato. Salvini: “Ha deciso il governo. Non lasciamo morire la gente in mare”

Il Senato deve votare sull'autorizzazione a procedere nei confronti di Matteo Salvini sul caso Dicciotti: "Fiero del mio lavoro".

ROMA – Non sono previsti colpi di scena sulla decisione che il Senato prenderà su Matteo Salvini, accusato di sequestro di persona aggravato per il caso Diciotti. L’Aula oggi voterà sulla autorizzazione a procedere ne confronti del vicepremier della Lega e, come già annunciato, voterà contro nonostante la possibilità che diversi dissidenti 5 Stelle votino a favore. Ai lavori ha preso parte anche Matteo Salvini in persona, che è intervenuto in Aula: “Per andare a processo dovrei mentire a questo Senato e agli italiani. Dovrei dire che non ho agito per l’interesse pubblico e dell’Italia“. Il voto è previsto per le 13.00.

Salvini duro: “Continuerò a fare il mio lavoro, dedico la mia vita al Paese”

Non ho mai pensato di intervenire per sequestro di persona. Amo l’Italia e i miei figli e il mio lavoro, mi ritengo un ragazzo fortunato. Ringrazio il buon Dio e gli italiani“, ha affermato il vicepremier durante il suo intervento in Senato sul caso Diciotti e sull’autorizzazione a procedere nei suoi confronti. Dopo un attimo di commozione ha aggiunto: “Io amo l’Italia, amo i miei figli, amo il mio lavoro. Ringrazio il buon Dio e gli italiani per l’onore di poter difendere il mio paese con il mio lavoro che penso di svolgere con coraggio e buon senso. Comunque votiate, io vi ringrazio. Continuerò a fare il mio lavoro e dedico la mia vita a questo splendido paese“, parole chiare ed inequivocabili che suonano come una presa di posizione politica aggiuntiva sull’episodio.

L’attacco: “Con noi meno morti, qualcuno voleva i cimiteri aperti”

Il motivo della commozione lo spiega lo stesso ministro dell’Interno: “Quando si mette in dubbio che col mio lavoro abbia abusato della mia carica per qualcosa che ho fatto, faccio e rifarò per difendere i miei figli, mi emoziono. Meno partenze, meno sbarchi e meno morti con noi: qualcuno invece dei porti voleva i cimiteri aperti“. Salvini che tra l’altro, come quasi mai è accduto negli ultimi mesi, ha preferito leggere gli appunti e non andare a braccio come è solito fare.

Il leghista risponde alle critiche: “Non sarò il ministro che lascia morire in mare”

“Soccorriamo tutti, non sarò mai il ministro che lascia morire una persona nel mare mediterraneo senza muovere un dito“, ha affermato rispondendo alle critiche di questi mesi. Poi il ringraziamento al Movimento 5 Stelle, sottolineando le responsabilità condivise con l’alleato: “Il governo ha sviluppato misure e azioni per la lotta al contrasto dell’immigrazione clandestina e ringrazio i colleghi 5 Stelle perché le cose si fanno in due, evidentemente“.

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