Ilva, in 62 oggi a confronto con Di Maio per il futuro dell’azienda di Taranto

A Roma, il vicepremier e ministro dello Sviluppo economico e del Lavoro incontrerà una vasta delegazione per discutere di tutte le questioni e problematiche dell'acciaieria

Foto Vincenzo Livieri - LaPresse

ROMA – Oggi il vertice per decidere il futuro dell’Ilva di Taranto. A Roma, il vicepremier e ministro dello Sviluppo economico e del Lavoro Luigi Di Maio incontrerà una vasta delegazione per discutere di tutte le questioni e problematiche dell’acciaieria. Saranno tanti gli interlocutori al tavolo. “Troppe sigle oggi al tavolo sull’Ilva?“, si è chiesto Di Maio durante la puntata di Omnibus. “Ascolteremo tutti. Il tema è sempre lo stesso: per anni ci sono state tante parti del paese che non sono state ascoltate“. Tra i 62 a confronto col titolare del Mise, però, non ci sarà il sindaco di Taranto, in polemica col governo. Ma “Ancelor Mittal ha chiesto di voler spiegare il piano a tutti gli stakeholder“, ha aggiunto Di Maio. In questa settimana appena iniziata, però, non c’è solo l’Ilva a tenere occupato il l’esecutivo. Oggi sbarca in Aula il Decreto Dignità.

Dl Dignità di Di Maio approda in aula

Dopo l’approvazione delle commissioni riunite Finanza e Lavoro, il Decreto Dignità arriva in Aula. Il voto definitivo è atteso per il 2 agosto. “La versione che sarà discussa dall’Assemblea è, grazie al lavoro dei parlamentari, addirittura migliore di quella approvata in Consiglio dei ministri. Un decreto dignità 2.0“, scrive con soddisfazione Di Maio su Facebook. Sul provvedimento, ci sono i dubbi e le perplessità dei sindacati. Molto critica la Cgil: “La parola dignità è molto importante. Si dovrebbe usare con la giusta misura“, così Susanna Camusso dal palco della festa del sindacato a Massa Carrara. “La mia sensazione è che non sia all’altezza di usare il nome dignità. Permettetemi di chiamarlo decreto Di Maio. E, comunque, non è una rivoluzione“.

Rai, in bilico la presidenza di Foa

Si complica la strada per portare Marcello Foa alla presidenza della Rai, come da accordo tra Lega e 5 Stelle. Oltre alle opposizioni da sinistra, a sbarrare la strada c’è anche il voto contrario di Forza Italia. “No ad ogni logica spartitoria e antidemocratica“, dicono da Fi. Il veto di Silvio Berlusconi potrebbe precludere le strade a Foa. Toccherà a Matteo Salvini ricucire lo strappo. Da Arcore trapelano i diversi problemi: il profilo di Foa non sarebbe di garanzia e, soprattutto, le nomine sono avvenute senza consultare anche Fi. Intanto, Foa risponde alle tante accuse mossegli in questi giorni: “Non sono belzebù“.

I comitati di Bagnoli incontrano Barbara Lezzi

Non c’è solo l’Ilva di Taranto, ma anche quella di Bagnoli a tenere occupato il governo. Oggi alle 15 il ministro per la Coesione territoriale Barbara Lezzi incontrerà una delegazione di comitati di Bagnoli a Roma. Con loro anche il presidente della municipalità. Il tema è sempre la bonifica e riqualificazione dell’intera area “di interessa nazionale”. Seguiranno altri incontri con altre sensibilità del territorio che potrebbero portare a sostanziali modifiche del piano di rilancio dell’ex area Italsider.

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