Imane Fadil, Berlusconi: “Non l’ho mai conosciuta”

L'ex premier Silvio Berlusconi ha parlato di Imane Fadil, ritenuta teste chiave nel processo Ruby bis: "Non l'ho mai conosciuta"

Foto Roberto Monaldo / LaPresse Nella foto Silvio Berlusconi

MILANO – “Non l’ho mai conosciuta”. Così l’ex premier Silvio Berlusconi ha parlato di Imane Fadil, all’indomani della notizia sulla sua morte. La modella marocchina è ritenuta teste chiave nel processo Ruby bis, contro Emilio Fede, Nicole Minetti e Lele Mora. Eppure stando alle ricostruzioni degli inquirenti giovane era stata otto volte nella villa di Arcore, e in due occasioni si sarebbe esibita nella danza del ventre. Una volta avrebbe rifiutato 5mila euro per restare a dormire ad Arcore. Secondo i giudici la testimone è sempre stata attendibile.

Fadil sopettava l’avvelenamento

Stando a quanto emerge dalle cartelle cliniche che la Procura ha sequestrato il primo marzo, Imane Fadil circa dieci giorni prima del suo decesso avrebbe rivelato ai medici dell’Humanitas, dove era ricoverata in gravi condizioni, di temere di essere stata avvelenata. La giovane avrebbe confidato anche ai familiari e agli avvocati la sua paura. Un centro specializzato di Pavia ha effettuato gli esami tossicologici. Dai test è emerso che la 34enne marocchina sarebbe morta per un mix di sostanze radioattive. Sul corpo è stata disposta l’autopsia.

Un mese di agonia

I medici che hanno assistito Fadil hanno riferito in Procura a Milano che Fadil è morta dopo “un mese di agonia”. Secondo le indagini, la modella marocchina, ricoverata il 29 gennaio prima in terapia intensiva e poi rianimazione, è stata vigile fino all’ultimo, nonostante i forti dolori e il “cedimento progressivo degli organi”. La Procura indaga per omicidio volontario sulla sua morte. Diversi testimoni sono stati sentiti dai pm in questi giorni. Alcuni hanno riferito che la 34enne “aveva molte cose da dire” sul caso Riby bis.

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