Influenza e Covid, via ai vaccini. Scotti: evitare la doppia epidemia

Virus stagionale, solo la Campania ha avviato la distribuzione delle dosi

NAPOLI – Evitare la doppia epidemia Covid e influenza anticipando di due settimane la vaccinazione contro il virus stagionale. E’ l’appello lanciato dal segretario nazionale della Federazione dei medici di medicina generale Silvestro Scotti. La Campania risulta al momento l’unica regione d’Italia ad aver già avviato la distribuzione dei vaccini ai medici di famiglia a pochi giorni dalla partenza della campagna vaccinale contro l’influenza. Solo il Lazio seguirà a breve l’esempio iniziando la distribuzione da domani. La paura dei medici è che “stiamo andando troppo a rilento – ha spiegato Scotti – e questo può pesare sulla capacità di programmare una vaccinazione”. I numeri parlano chiaro e il record di 17 milioni di dosi richieste dalle Regioni l’anno scorso è stato già superato dai 19 milioni di vaccini prenotati quest’anno. Ma a giocare un ruolo fondamentale quest’anno saranno i tempi di somministrazione. Iniziare prima farà la differenza perchè aumenta il tempo a disposizione per scaglionare gli appuntamenti. Per questo, a seguito della pandemia Covid, le indicazioni del Ministero della Salute, sin dall’anno scorso, sono quelle di cominciare la campagna vaccinale a partire dall’inizio ottobre, invece che a metà mese, come accadeva in epoca pre-pandemica. Ma tale ipotesi sarà praticabile solo in pochissime regioni, come spiega il responsabile nazionale della “Fimmg”: “Secondo una ricognizione, infatti, le forniture arriveranno il 12 ottobre in Basilicata; in Lombardia, Friuli Venezia Giulia, Piemonte, Umbria e Pa di Bolzano dopo il 15; in Valle d’Aosta il 18; nelle Marche dopo il 20; in Emilia Romagna, Calabria e Sicilia dal 25 ottobre; in Toscana ai primi di novembre. Mentre ai medici delle restanti regioni non e’ stato comunicato nulla”.

Il campanello dall’allarme è scattato in seguito al“fatto che lo scorso anno non abbiamo avuto la circolazione dell’influenza – ha sottolineato Scotti – quest’anno potrebbe diventare un elemento che sfavorisce: perchè abbiamo una popolazione più allargata di persone che non hanno avuto contatto con la varianti circolanti nella stagione precedente, che saranno in parte presenti anche in questa. Questo amplia la platea dei vulnerabili”. Se le forniture arriveranno in ritardo sarà dunque più difficile “raggiungere gli obiettivi di copertura nelle popolazioni a rischio, come anziani e pazienti con malattie concomitanti, perchè si accorcia il periodo utile per la somministrazione”. Un lavoro che potrebbe rivelarsi più duro del previsto se si pensa che in media ogni medico di famiglia ha circa mille e duecento assistiti. Scotti si dice fiducioso anche sulla scorta della circolare ministeriale “che ci permetterà – ha concluso – di somministrare insieme i vaccini contro il Sars-Cov-2 e influenza”. Si tratta di una novità non di poco conto per i medici di base, i quali per la prima volta si ritroveranno a dover somministrare tre tipi di vaccini diversi: quelli per l’influenza, quelli per il Covid, incluse prime, seconde e terze dosi, e quelli contro lo pneumococco, “molto importante per gli anziani perchè permette di evitare alcuni tipi di polmoniti batteriche”.

In tema di vaccini anticovid ieri il bollettino elaborato dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri, ministero della Salute e struttura del commissario straordinario al Covid-19 ha comunicato che sono circa 85 milioni e duecentomila le dosi somministrate nel nostro Paese, l’86,1 per cento delle dosi finora consegnate, pari a poco meno di 99 milioni. Ammonta invece a 42 milioni e settecentomila, circa il 79 per cento della popolazione over 12, il totale delle persone vaccinate cui sono state somministrate la prima e la seconda dose di vaccino. Sono invece 4 milioni e mezzo, l’83,96 per cento, quelle che hanno ricevuto almeno una dose. Ma il bollettino specifica anche le persone (poche finora) che hanno ricevuto la terza dose: sono 93.779, poco più del 10 per cento della popolazione. Per quanto riguarda invece la suddivisione territoriale, in testa in termini di dosi somministrate c’è la Lombardia con 15.048.502 (87,9 per cento delle dosi ricevute), seguita da Lazio con 8.327.239 (81,8 per cento) e Campania con 7.779.741 (84,7 per cento).

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