Intercettazioni, Anm: ascoltato nostro grido d’allarme su riforma privacy

" Lo abbiamo sempre detto che si trattava di una cattiva riforma. Chiedendo che non fosse adottata, perché non solo non avrebbe raggiunto l’obiettivo di tutelare la privacy, ma soprattutto avrebbe danneggiato le indagini."

Foto Fabio Cimaglia / LaPresse

Roma, 24 lug. (LaPresse) – ” Lo abbiamo sempre detto che si trattava di una cattiva riforma. Chiedendo che non fosse adottata, perché non solo non avrebbe raggiunto l’obiettivo di tutelare la privacy, ma soprattutto avrebbe danneggiato le indagini. Così rendendole meno efficaci, e violato il diritto di difesa”. “Il nostro grido d’allarme è andato a buon fine e dunque la riforma delle intercettazioni è stata bloccata”. Lo dice il presidente dell’Associazione Nazionale Magistrati Francesco Minisci.

i controlli

Le intercettazioni sono “un importantissimo mezzo di ricerca della prova dei reati, di cui non si può fare a meno, e purtroppo abbiamo corso l’alto rischio di vedere vanificate centinaia di indagini, soprattutto quelle più delicate in materia di corruzione e criminalità organizzata. Dopo aver raggiunto questo risultato, da noi sempre chiesto e auspicato, ora ci aspettiamo che non si tratti solo di uno slittamento che porterà gli stessi problemi fra qualche mese, ma – conclude la nota – lo strumento per un ripensamento complessivo di una riforma di cui francamente, così come era stata strutturata, il sistema giudiziario non aveva bisogno”.

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