Iran, riapre l’impianto nucleare inattivo da nove anni

Non si fermano intanto le proteste nel paese, messo in ginocchio dal rincaro dei prezzi

Foto Roberto Monaldo / LaPresse 12-04-2016 Teheran (Iran) Politica Complesso di Sadabad - Il Presidente della Repubblica iraniana Hassan Rohani riceve il Presidente del Consiglio Matteo Renzi Nella foto Hassan Rohani Photo Roberto Monaldo / LaPresse 12-04-2016 Teheran (Iran) Sadabad complex - The President of the iranian Republic Hassan Rohani meets whit the italian Prime Minister Matteo Renzi In the photo Hassan Rohani

TEHERAN – L’Iran ha deciso di riaprire un impianto nucleare chiuso da nove anni. La notizia è stata diffusa dall’agenzia di stampa britannica Reuters.

Iran, la decisione dell’ayatollah Khamenei

Sul sito dell’sito dell’Aeoi, ovvero l’Agenzia per l’energia atomica iraniana, si legge infatti che l’ayatollah Khamenei ha ordinato la riapertura dell’impianto in vista di un probabile fallimento delle trattative con i leader dell’Unione Europea per salvare l’accordo sul nucleare del 2015.

L’azione mossa da Teheran arriva in risposta al monito fatto all’Europa dal presidente iraniano, Hassan Rouhani. Sta infatti per scadere il tempo per salvare l’intesa del 2015, quella che il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha mandato all’aria con l’annuncio dell’uscita dall’accordo degli Usa.

I termini dell’intesa

La riapertura dell’impianto nucleare iraniano è consentita perché rientra nei termini dell’intesa. In essa è però vietato l’arricchimento di uranio al di sopra del 3,67% per la costruzione di armi. E’ inoltre previsto un taglio delle scorte a 300 chili.

Le proteste in piazza per la crisi economica

Dopo il summit dello scorso 12 giugno a Singapore fra Trump e Kim Jong-Un, conclusosi con abbracci e strette di mano fra i due leader mondiali, anche l’Iran rivendica la sua posizione sul nucleare. L’uscita unilaterale degli Usa dal patto anti-bomba sottoscritto nel 2015 è stata presa molto male sia da Khamenei che dai conservatori iraniani. Tutti in Iran sono stati chiari: il paese non discuterà accordi differenti.

Le conseguenze del rifiuto americano sono però state pesanti nel paese asiatico. Il riyal si è progressivamente deprezzato rispetto al dollaro, il che ha provocato il rincaro dei beni importati. A farne le spese è la popolazione: le condizioni di vita in Iran sono già ulteriormente peggiorate.

Non si ferma dunque l’ondata di protesta nelle piazze iraniane, che manifestano contro il rincaro dei prezzi. Sono migliaia i giovani che reclamano la fine dello scontro diplomatico tra Usa e Iran, il che ha dato vita a imponenti cortei.

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