Istat: aumenta commercio extra Ue, +26% export

Aumenta il commercio extra Ue per l'Italia, con l'export che viaggia oltre il 26%.

 Aumenta il commercio extra Ue per l’Italia, con l’export che viaggia oltre il 26%. L’Istat – nell’aggiornamento di settembre 2022 – stima per l’interscambio commerciale con i Paesi extra Ue27 un aumento congiunturale per entrambi i flussi: più ampio per le esportazioni (+5,9%), meno per le importazioni (+0,3%).

Le esportazioni a settembre crescono su base annua del 26,9%; erano al +22,1% ad agosto. La crescita – spiega l’Istat – “generalizzata è molto accentuata per energia” a +50,3% e “beni di consumo non durevoli” a +33,3%; “l’import registra una crescita tendenziale del 62,3%, anch’essa diffusa e molto elevata per energia (+176,9%)”.

Sempre a settembre “il disavanzo commerciale con i Paesi extra Ue è pari a -5.440 milioni, a fronte di un avanzo di 1.063 milioni dello stesso mese del 2021”. Con “il deficit energetico” che “raggiunge, in valore assoluto, i 12.096 milioni (era pari a -4.034 milioni un anno prima) mentre l’avanzo nell’interscambio di prodotti non energetici aumenta da 5.096 milioni per settembre 2021 a 6.656 milioni per settembre 2022”.

Nel complesso dei primi nove mesi dell’anno, il disavanzo commerciale con i Paesi extra Ue supera i 28 miliardi, negativamente condizionato da un deficit energetico che sfiora, nello stesso periodo, gli 84 miliardi.

Inoltre a settembre 2022 “si accentua la contrazione dell’export verso la Russia” a -34,8% su base annua. Ci sono aumenti, sempre su base annua, delle esportazioni verso quasi tutti i principali Paesi partner extra Ue27; i più ampi riguardano Turchia (+49,7%), Paesi Opec (+49%), Stati Uniti (+48,5%) e Paesi Asean (+35,1%).

Nella media del terzo trimestre dell’anno – rileva l’Istat – “la dinamica congiunturale è positiva”. L’aumento su base mensile dell’export riguarda “tutti i raggruppamenti principali di industrie, a eccezione dell’energia (-1,5%). Per l’import, la lieve crescita congiunturale è sintesi di dinamiche differenziate, in aumento per energia (+4,9%) e beni strumentali (+1,1%), in diminuzione per i restanti raggruppamenti”. Nel terzo trimestre, rispetto al precedente, l’export “cresce del 3,4%; a esclusione dell’energia (-8,2%), l’aumento riguarda tutti i raggruppamenti ed è più sostenuto per i beni strumentali (+6,3%). Nello stesso periodo, l’import segna un rialzo congiunturale dell’11,7%, cui contribuiscono in misura rilevante i maggiori acquisti di energia (+23%)”.

di Tommaso Tetro

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